Agosto 2013

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giovedì 18 marzo 2010

GF Camogli 28 feb 2010


Mi ero fermato alle GFondo lo scorso maggio, dopo la violenta caduta alla Gimondi, con le ginocchia sanguinanti e peste, volato a terra a 40km/h sull’asfalto di una curva a S nella discesa del Colle del Gallo.

Pur non facendo parte dei programmi (Coppa Lombardia), e non essendo ancora pronto, decido di iscrivermi all'ultimo, tanto per fare un buon allenamento col numero al manubrio, che poi non è mai vero perché in gara si va sempre più forte che in allenamento; ma tutto sommato va bene perché nulla “allena” come la gara.

Il percorso propone solo 106km ma con un dislivello di 1700mt e con poca pianura. Le previsioni meteo per la giornata non sono incoraggianti, ma a volte sbagliano, quindi ci vado lo stesso. Mi ritrovo alle 9 di una grigia domenica ancora poco primaverile (al mare di solito in questo periodo lo è già) in griglia nel centro di Camogli, insieme a 1200 iscritti, e posizionato con 900ciclisti davanti. Mancano 45min alla partenza, cade qualche sporadica goccia, poca cosa. Pronti via e inizia la breve risalita che ci porta a Recco, da qui la prima vera salita. Purtroppo piove, ora davvero e senza soluzione di continuità. Inizio a superare dove posso, e senza troppa convinzione (penso “faccio la salita 1 e poi mi fermo”) risalgo buona parte del gruppo. In pochi minuti tra la pioggia e gli schizzi di quelli che mi precedono sono già tutto zuppo. Naturalmente non ho un abbigliamento adatto, non faccio mai (per scelta) gare sotto l'acqua, e non ero preparato alla cosa; se si fosse messo davvero a piovere prima dello start, non sarei nemmeno partito. Al Gpm (dopo 12km al 4% circa) mi sento bene e decido di proseguire. La discesa invece si trasforma presto in un incubo date le condizioni meteo; e data la bici nuova, decido di scendere in completa sicurezza, e vengo superato da diversi. Dopo la discesa inizia un lungo falso piano che plana su Chiavari (se la situazione non migliora, penso “mi ritiro a quel punto e potrei rientrare dall’Aurelia all’hotel fuori gara”). Mangio a fatica la barretta e mi ritrovo in un gruppo via via sempre più numeroso, da dietro continuano a rientrare. Si inizia a menare, la velocità sale. Ad un certo punto, smette la pioggia e come per magia la strada è asciutta, e passiamo in una zona dove non c’è stata precipitazione. Km dopo Km, va sempre meglio, mi sento quasi asciutto, e a questo punto decido di proseguire. Al giro di boa, dopo 54km, la media sfiora i 34km/h, e inizia la salita 2 e subito mi ritrovo (senza troppe difficoltà) tra i primi del gruppo. Purtroppo la pioggia ricomincia. Dopo lo scollinamento si affronta un’altra discesa, e qui sono più coraggioso, non perdo le ruote e tengo il gruppo. Ora, tornati in valle, ripercorriamo parte della stessa strada dell’andata ma in senso opposto. Mangio ancora, sono sempre più bagnato, e sempre nel gruppo. Ora inizia la salita 3, che ci ri porterà al Gpm della salita 1, e da lì basterà scendere fino a Recco per affrontare l’erta finale fino al Portofino Kulm.

Sulla salita 3, continuo a stare bene, e non fatico a raggiungerne la fine. Poi inizia la lunga discesa su Recco, e qui iniziano i dolori. Sono tutto bagnato dalla testa ai piedi. Inizio ad aver freddo. Prendere la busta di gel dalla tasca e romperla, coi quanti inzuppati e le dita rattrappite diventa un’impresa. Intanto continuo a perdere posizioni… non faccio girare le gambe (grave errore, in discesa si deve sempre pedalare per non trovarsi poi con due blocchi di marmo all’inizio del tratto successivo). Arrivo alla fine tra mille sofferenze, e finalmente mi mancano solo i 5.5km finali al 7% fino all’arrivo. Ora che inizia la salita va meglio, dopo poche centinaia di mt ritrovo fiducia, gamba e motivazione. Gli ultimi km diventano un inseguimento incoraggiante, recupero quasi tutti quelli del gruppo che avevo perso in discesa, e chiudo la salita, sempre sotto la pioggia, dopo 20’35” a 267watt percorsi a 16.2km/h di media, non mi lamento.

In classifica sono intorno alla 135esima posizione ass (18% sugli arrivati) a circa 30’ dal primo, con un 3h22 di real time, di cui abbondanti 3h fatte sotto l’acqua. Per essere una cosa improvvisata 10giorni prima, e data la giornata meteo negativa, non poteva andare meglio… forse, anche se non correvo da mesi, mi ricordo ancora come si fa ad andare in bici!!!

Traccia GPS

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