Agosto 2013

Agosto 2013

sabato 14 agosto 2010

Col de Braus e col de Turini


Non avevo mai fatto pur in tanti anni di soggiorno rivierasco, il col de Turini. E’ una salita ormai abbandonata dal Tour, che è stata palestra di allenamento di Tony Rominger (chi pedala da qualche anno si ricorderà di lui), e che invece oggi lega la sua notorietà al rally di Montecarlo. Lo stesso Armstrong quando viveva a Nizza aveva sempre nelle vicinanze la sua salita test, il Col de la Madone, percorso sul quale ama confrontarsi anche Alberto jun. Si parte da Nizza, che raggiungo in treno con la bici appesa nell’apposito scomparto. Il trasporto bici qui è gratuito, ed è molto comodo ed esperienza da rinnovare (anche a casa) soprattutto per eliminare inutili trasferimenti nel traffico e per allargare l’orizzonte dei giri a disposizione lasciando ferma l’automobile. Durante il viaggio di andata c’è un bel temporale, e ho qualche dubbio sulla fattibilità del giro. Arrivo e la situazione non è proprio invitante, ha smesso di piovere, ma è tutto bagnato e nuvole nere coprono la zona in direzione del giro. Sono incerto se rimandare. Poi mi fermo a un caffè e nel frattempo mi ricordo che le statistiche dicono che qui ci sono 300 giorni all’anno di sole, e infatti (basta avere una mezz’ora di pazienza) si alza un po’ di vento, qualche spiraglio di azzurro inizia a vedersi tra il nero, il sole fa di nuovo capolino, a quel punto decido di partire. Sapevo la strada che dovevo prendere, ma non è proprio immediato uscire dalla quinta città di Francia (come densità di popolazione) in bici, anche perché la direzione indicata implicava il passaggio per tunnel e bretelle ad alta velocità bandite alle bici, ma con un po’ di senso dell’orientamento raggiungo finalmente la via. La prima asperità il col de Nice è un lungo falsopiano di 15km che diventa salita solo nei 2km finali. Poi scendo a l’Escarene e qui c’è già una prima strada per il Turini (lato sud est). Questo colle ha la prerogativa di avere tre accessi differenti. Invece proseguo per Sospel, dal quale mi separa il Col de Braus. Scelgo questa opzione perché sono curioso di fare il versante (sud-ovest) che viene percorso durante il rally. Affronto quindi una prima salita di 10km e 630mt che è molto irregolare alternando tratti quasi pianeggianti e altrettante rampe piuttosto insidiose. Caratteristica una serie di tornati ravvicinati a “cavatappi” molto divertenti e veloci a farsi. Scollinato discesa su Sospel, dove giunge la strada che sale da Mentone, si dividono quella per il colle di Tenda, e quella che invece inizio. Siamo in zona di confine, e i paesini ora assomigliano più al Piemonte che alla Provenza. La salita misura circa 24km per 1260mt. Dopo 3,5km quasi piatti inizia una prima rampa da 6,5km al 6%. La strada sale scavata nella roccia, tra le rupi che danno sulle Gorges du Piaon, il salto sul fiume è notevole, mentre muretti di pietra delimitano i tornanti (penso a quanto siano folli i rallisti a percorrere una strada così a quelle velocità). Dopo un tratto di falsopiano di altri 3km, si incontra l’unico paese Moulinet, e da qui alla cima mancano 10,5km al 7,3% La strada sale molto regolare, inanellando numerosi tornanti in ambiente sempre più alpino per terminare a 1607mt. Per la discesa scelgo il versante sud-est citato prima, ma attenzione che la strada dopo un tratto di 7km quasi in quota, presenta diversi di bivi e opzioni, con deviazioni che a loro volta propongono altre scelte. Passo per il Col de S.Roch e da qui per Coaraze, è un tratto non proprio facile, sono strade quasi deserte, poco battute, spesso si trovano rocce e sassi sul fondo, ma l’alternanza di curve e tornanti delimitati da questi bassi muretti in pietra, e la vista a strapiombo che in alcuni punti si incontra, meritano la percorrenza. Naturalmente lo scrivo anche se scontato, sono tratti da fare a velocità cicloturistica, inutile rischiare. E poi ogni tanto si può anche dimenticare di fissare ossessivamente il ciclocomputer con i range di allenamento da tenere in funzione della prossima gara, e usare la bici per tutto quello che può darci, e cioè uno straordinario strumento di esplorazione, libertà a conoscenza…
Riguadagnata la periferia di Nizza, ora più comodamente (le indicazioni in senso centripeto sono sempre più facili) mi riporto alla stazione, e concludo il giro dopo 125km e quasi 2500mt di dislivello.



E’ un giro che ho apprezzato particolarmente per i paesaggi, per la sequenza e alternanza di diversi scenari che offre, in 50km si parte respirando iodio in riva al mare per finire a 1600mt tra gli abeti e l’aria di montagna, e poi ritornare...allo stesso tempo si lascia il centro di una affollata città per passare su strade quasi deserte dove gli animali occupano l’asfalto nemmeno fosse un prato…

1 commento:

  1. racconto super, per una location super... davide basti 31...

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