
L’idea della cavalcata orobica è sempre stata una fissa di Alberto sen, si tratta di una serie di salite e “zero pianura” per compiere la quale però occorre eliminare l’inutile trasferimento di a/ritorno fino a Bergamo (circa 50km piatti) e quindi portarsi subito a ridosso delle salite: la zona offre un’ampia scelta e soprattutto la possibilità di disegnare percorsi abbastanza solitari evitando il grosso del traffico automobilistico. Naturalmente i profili di dislivello da lui proposti erano molto più impegnativi del giro percorso oggi, ma va anche considerato che siamo solo a metà febbraio… però fa ancora eccezionalmente caldo, e quindi unendo un impegno in zona la mattina presto, mi porto in auto all’inizio della Valle Imagna, e da solo (oggi non è rimasto nessuno sono tutti a Laigueglia) inizio il giro. I primi 15km sono una serie di mangia e bevi resi abbastanza impegnativi dal forte vento contrario, poi da Ambria inizio la salita che porta a Dossena. Appena cambiata valle, il vento cala, ma si entra in una zona ombreggiata e fredda, proprio nelle vicinanze di Fonte Bracca. Quando si lascia il bivio che sale a Selvino la situazione migliora, si torna al sole e si continua fino al Gpm P.so Crocetta e quindi con breve discesa siamo a Dossena. Qui succede che mi perdo (non sono strade che percorro spesso), siccome a Dossena arriviamo solitamente salendo dal versante di San Pellegrino prima di scendere su S.Giovanni Bianco, mi trovo in mezzo al paese arrivando però dall’altra strada, e prendo inavvertitamente una variante assolutamente identica come direzione, ma un tornante più sopra rispetto alla solita… poi mi inganna un cartello di inizio cantiere e la successiva strada sterrata la confondo con la tradizionale, pensando che sia in stato di ri asfaltatura, con il risultato che mi trovo dopo qualche km di sterrato su un single track degno della migliore MTB. Quindi con bici in spalla passando per un pendio in mezzo ai roccoli, ritrovo la strada sterrata e ritorno a Dossena. La variante mi ruba tra le varie cose quasi mezz’ora oltre che a infangarmi come un ciclocrossista. Ridisceso finalmente su S.Giovanni Bianco mi immetto per 50km sul percorso della GFondo F.Gimondi, e in particolare sulle salite di Olda e la successiva Forcella di Bura (detta anche valico della val Taleggio). Sono salite molto pedalabili, dalla % che invita spesso a lunghi rapporti e in cui la quota di watt spesi per salire è in buona parte impiegata per vincere la resistenza dell’aria più che la forza di gravità; e questo spiega il motivo per cui per fare buoni tempi è indispensabile essere in scia, magari nel bel mezzo del gruppo, come accade durante la gara. Scollinato il valico scendo su Brembilla

per l’ultima asperità, la forcella di Berbenno, anche questa inserita nella GFondo, e da qui ritorno alla macchina concludendo l’anello per 111km e 2100mt di dislivello. E’ stata la prima “over 2000” del 2011, lo scorso anno la cosa avvenne a fine marzo, ma non c’è nessuna anticipo forzato nella preparazione o altra motivazione particolare che mi ha spinto a cercare un giro con un discreto dislivello in questo momento, se non quella di approfittare di una giornata ancora calda e soleggiata con miti temperature e che ha permesso di pedalare tranquillamente anche a 1000mt di altitudine a dispetto della stagione.
la prossima volta sarò dei tuoi mica Laigueglia!!!
RispondiEliminaBREMBILLA con BRAMBILLA Molto meglio...
Ottimo itinerario settimana sarò da quelle parti
Bel giro ...le strade le conosco un pochino...ho fatto 11 Gimondi.
RispondiEliminaCiao