Agosto 2013

Agosto 2013

lunedì 20 giugno 2011

Spluga e Maloja



L’itinerario in programma prevede due salite lunghe da 30km. Da Chiavenna partono due strade che portano a due passi diciamo “italo-svizzeri” così vicini e tra loro così diversi: Spluga e Maloja. Impervio, brullo, sempre più triste man mano che si sale, dalla strada che spesso si restringe in corrispondenza delle numerose gallerie, con ampi tratti che corrono letteralmente scavati nella roccia il primo; su strada ampia, spesso dritta, quasi levigata che corre allegramente tra prati verdi, in un crescendo a salire che si apre verso la celebre Engadina il secondo. Lasciata l’auto qualche km prima di Chiavenna in compagnia di Alberto sen, si inizia con lo Spluga. Finalmente è una splendida giornata di sole dopo le continue piogge delle settimane precedenti, c’è solo un forte vento in senso contrario (sarà così anche sull’altra salita), ad aumentare le difficoltà, ma allo stesso tempo asciuga in fretta il sudore e si porta via quella pesantissima umidità che abbiamo avuto i giorni scorsi come conseguenza delle continue precipitazioni. La salita (fatta nel lontano ’97) ha tre distinti gradini, un primo di 11km fino a Prestone, poi dopo 3km quasi in piano, da Campodolcino inizia un troncone di 8,5km al 8,6% caratterizzato dalla scala a chiocciola di continue gallerie collegate da tornanti a strapiombo su un baratro, e poi dopo un tratto pianeggiante che costeggia il lago artificiale di Montespluga, l’ultimo balzo di 200mt di dislivello fino al passo. Su questa salita procedo in appoggio allo “storico” capitano ing.Alberto, tranne che per il secondo tratto dove salgo invece al mio ritmo, per aspettarlo quindi dal lago per gli ultimi km insieme. Dopo la discesa ci separiamo, e io vado per la seconda salita. Unico elemento negativo di questa prima parte del giro (sia su salita che discesa) è stato purtroppo il numero eccessivo di moto (soprattutto di targa tedesca) che hanno interpretato e utilizzato la sede stradale come se fosse una pista di moto GP. Premesso che ognuno è libero di farsi male come meglio crede, occorre sempre ricordare che la strada è in comune anche con automobilisti e ciclisti, e quando le gallerie non sono molto larghe, spesso poco illuminate, con un fondo che non è il massimo, rischiare ogni volta di venire chiusi o trovarsi nella propria corsia in sorpasso questi “piloti” non è stato per nulla divertente. Tornato a Chiavenna inizio il Maloja, anche questa è molto lunga, e rispetto alla prima forse più regolare nella distribuzione delle % anche se con il tratto più difficile proprio nei 5km finali; questa la ricordo meglio avendola pedalata nel 2008 insieme ad Alberto jun, Roberto e Marcello. Pur avendo già nelle gambe circa 1800mt di dislivello, riesco a fare un ottimo esercizio, trovo il giusto “ritmo”, mi tengo sempre su un certo valore di rpm, e nonostante sia da solo, (e sempre contro vento), concludo senza pause, cali e pagando solo 5min di ritardo sul tempo fatto allora (1h45) ma in compagnia, spesso comodamente in scia e quando l’abbiamo affrontata subito da freschi. Dopo qualche foto al passo, discesa con ritorno alla macchina. Totale con 137km per 3425mt e 6h10 di uscita con quasi 4h di salita; un’altra giornata positiva con un passo avanti rispetto a domenica scorsa. Ora mi aspetta il medio della ex-Pantani con 155km e 3600mt, e a distanza di una settimana, ci sarà il gran finale per le GFondo con il lungo della Coppi.

1 commento:

  1. Lo Spluga per me resta sempre molto affascinante, forse perchè è stato il mio primo passo alpino.
    Il Maloja invece l'ultima volto lo abbiamo fatto insieme con Alberto e Marcello.

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