Agosto 2013
lunedì 23 aprile 2012
Un regalo
Dopo un mese di marzo archiviato dagli analisi meteorologi locali come caldissimo, il secondo più caldo degli ultimi 30 anni dopo il 1997 (in particolare con la terza decade che è state una delle più calde di sempre con massime che hanno toccato i 26/27 gradi su molte zone e per più giorni) ecco un mese di aprile che volge al termine, tipicamente “primaverile”caratterizzato da: marcata instabilità, diverse precipitazioni, temperature ben al di sotto la media e con anche la neve che è tornata a imbiancare le cime delle montagne. Eloquenti le immagini della tappa finale del recente Giro del Trentino.
Mentre sabato è stata una bellissima giornata di tempo stabile, e ne abbiamo approfittato per un giro in gruppo da 140km e 2000mt, nella notte è tornata l’incertezza, e la domenica si presenta con cielo molto grigio, con qualche sparuta apertura anche di sereno, ma soprattutto con minacciosi nuvoloni neri in transito. Ho appuntamento con Stefano, ma mezz’ora prima dell’orario previsto ecco il primo improvviso scroscio che per fortuna dura pochi minuti, ma che non è molto incoraggiante dato che in direzione del giro che vorremmo fare, non promette nulla di buono! Quindi esco di casa che sembra non piovere, ma poco dopo nelle pozzanghere si vede cadere qualche goccia. Raggiunto Stefano decidiamo di provare a partire ormai senza una meta precisa, se non con l’obiettivo di riuscire a fare qualche km (veniamo entrambi dal giro del giorno precedente) senza prendere troppa acqua. Dopo 10km asciutti in direzione nord, cambiamo rotta per spostarci verso est, in quanto da quel lato si vede qualche tratto di cielo meno minaccioso, invece verso Lecco è sempre peggio. Quindi attraversato il fiume Adda affrontiamo una prima breve salita (M.te Marenzo) e in seguito saliamo ancora fino a raggiungere Carenno avvolta dalle nuvole, ma finora (graziati) e sempre all’asciutto. Mentre scendiamo verso la terza salita la temperatura cala drasticamente, soffia un vento gelido dal lago, c’è una brutta aria quasi da temporale e iniziano a cadere le prime gocce. Verso casa invece è meglio, sempre più aperto e quindi si cambia idea e si fugge letteralmente simulando una crono in piano ad allontanarsi prima possibile dalla pioggia imminente. Dopo qualche km (sempre all’asciutto) la situazione migliora, e dato che ormai abbiamo fatto quasi 2ore, vogliamo allungare per un giro quasi normale. Saliamo quindi verso il Colle B.za, per aggiungere altro dislivello, ma intanto la strada inizia a bagnarsi, la salita però non è lunga, ormai ci siamo e decidiamo di continuare. Ma quando siamo ormai a buon punto cade qualche chicco di grandine, così immediatamente invertiamo la rotta per ridiscendere in fretta a rifugiarci per una pausa caffè. Usciti dal bar l’ennesimo cambiamento: il cielo verso ovest è tutto aperto e si vede addirittura il sole. Saliamo per l’ultima breve asperità al Lissolo e quindi affrontiamo gli ultimi km tornando verso casa incredibilmente col sole, e con la strada di nuovo asciutta. La sfida con l’acqua oggi è stata vinta, in una giornata dalle tante sorprese, dai drastici e improvvisi cambiamenti, con letteralmente in “regalo” un giro da 3ore per 1400mt di dislivello di cui forse solo 5min in tutto di pioggia, e nemmeno troppo intensa. Da buoni “ciclo-gatti” allergici all’acqua ce la siamo egregiamente cavata scegliendo e improvvisando strada facendo un itinerario fortunato; non riesco proprio ad appassionarmi all’idea di pedalare con la pioggia, è un mio limite e sono anche contento di esserne consapevole…allo stesso tempo ho amici tranquillamente a loro agio anche in gara sotto la pioggia battente… come sempre dipende tutto da che lato si considerano le cose, c’è di buono che la strada è così generosa e democratica che accoglie e lascia spazio ai gusti di ciascuno!!!
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Quando il cielo non promette nulla di buono anche noi facciamo così...comunque due bei giri.
RispondiEliminaCiaooo