Questa è una signora gara con un percorso eccezionale, che si alterna ogni due anni: una edizione con salita da Malaucène e una da Bédoin. In questa occasione propone l’ascensione al Ventoux per la classica via Royale da Bédoin, poi picchiata su Malaucène e giro del massiccio per St. Leger du Ventoux, fino a raggiungere Sault per la successiva salita fino a Chalet Reynard (1419mt). Infine, discesa su Bédoin e col de la Madeleine (472 mt) e Suzette fino a tornare a Beaumes de Venis. I numeri parlano chiaro, il Master misura: 170km per 3875mt di dislivello e senza un mt di pianura nelle strade che raccordano le due salite principali. Attenzione: non è una GF primaverile!!!
Siamo stati fortunati che abbiamo corso in una giornata senza vento; venerdì pomeriggio quando sono arrivato, mentre prendevamo un drink con Hylke spostava i tavolini del bar e piegava gli alberi tanto era forte. Il giovane olandese e i suoi soci hanno trascorso una settimana di stage e allenamenti ai piedi del Gigante di Provenza per un totale di 7ascensioni alla pietraia dai vari versanti, oltre che i vari dentelli che circondano il massiccio; e mi raccontava che in alcuni momenti le raffiche erano particolarmente violente. Come la volta precedente, e come ogni volta che ci torno, non posso non considerare quale luogo di culto e pellegrinaggio ciclistico sia questo, a prescindere dalla GF abbiamo superato e incontrato in senso inverso una miriade di ciclisti provenienti da tutta Europa, organizzatissimi con mogli e amici con rifornimenti volanti distribuiti sui tre versanti della mitica salita.
Fa caldo, la temperatura registrata sarà la stessa di agosto di due anni fa, e siamo circa un migliaio. La gara fa parte del circuito Grand Tropheé, che è il principale challenge francese paragonabile solo per certi versi al nostro Prestigio, in quanto c’è classifica stilata tappa dopo tappa. Si parte alle 8.30 da Beaumes de Venis e con andatura regolare per 18km tortuosi tra le vigne raggiungiamo Bédoin dove inizia la salita. La conosco bene, so cosa mi aspetta: 21,5km al 7,5% ! Non mi dilungo in descrizioni tecniche rimandando chi ne fosse interessato al precedente post.
Scollino in 5min in meno del mio best time (per quanto vadano sempre presi con le pinze i tempi sul Ventoux, diciamo che a parità di condizioni vento si possono provare a paragonare), siamo a 1912mt e fa così caldo che scendiamo in maglietta così come siamo saliti. La discesa su Malaucène è entusiasmante: 21km a percorsi a 55km/h di media! Io che non sono un discesista non ho mai registrato una velocità del genere, è merito di come è disegnata la strada, ci sono poche curve, basta assecondarla e la velocità viene di conseguenza. Quindi inizia il giro del massiccio per portarsi a Sault e affrontare la seconda lunga salita; ora non conosco la strada, e la cosa si rileva ben più impegnativa di quanto dicesse il vago profilo. Risulteranno circa 50km dapprima su stradina secondaria di continui mangia e bevi, e poi finalmente (separatisi i percorsi) su strada ampia e più regolare, ma sempre a salire e/o a scendere; l’idea di recuperare in scia tranquilli in pianura è una pura illusione… Tra una cosa e l’altra si accumulano altri 1000mt di dislivello in questo lungo trasferimento. In questa fase sono iniziati i problemi, la mia condizione attuale (fisica e mentale) mi porta il conto: lampeggia la spia della riserva, la gamba è vuota, la borraccia pure, fa tanto caldo e fatico non poco a tenere il piccolo gruppo formatosi. Ad un certo punto dopo diversi km sempre più caldi, siamo tutti in carenza di acqua, e come in un miraggio mentre attraversiamo un borgo c’è una fontana, subito mega fermata generale e assalto alla stessa!!! Ormai siamo a Sault e inizia la seconda salita fino allo Chalet Reynard.
Ora è notte fonda, pur non essendo null’altro che lunga, non riesco proprio a spingere e ad una andatura da lumaca raggiungo il bivio Chalet impiegando un eternità. Breve sosta al ristoro e nuova picchiata fino a Bédoin. Qui finalmente mi riprendo un poco e negli ultimi 25km va meglio, supero decentemente gli ultimi due dentelli finali (sempre salitelle da 4/6km), raccordarti da strada tecnica piena di curve, e finalmente l’arrivo dopo 6h44 di sella!!!! Come si dice in gergo: il Ventoux non ha mai fatto sconti e regali a nessuno, tanto meno al sottoscritto che si è presentato non proprio in condizioni ideali per produrre una prestazione adeguata all’impegno richiesto. Ma è un luogo che mi piace particolarmente e non ho quindi voluto mancare all’appuntamento pur sapendo che ci sarebbe stato da faticare oltre misura. Naturalmente data la situazione ho evitato di partecipare l’indomani alla gara in salita che avrebbe solo aggiunto inutile fatica e prosciugato le già poche energie, e ho fatto comodamente il turista. Nonostante l’opaca prova riesco a ottenere (grazie alla generosità del regolamento) il brevetto d’oro, che viene conferito in base al tempo fatto registrare e in base alla categoria di età (naturalmente più si sale con l’età e più si ha tempo per completare); questa la trovo una cosa bella, assurdo che un 50enne debba essere messo sullo stesso piano prestazionale di un 20enne, le classifiche di categoria non c’entrano niente è un altro discorso.
Purtroppo non è proprio dietro l’angolo, sono circa 6h di auto da Milano per arrivarci, ma ne vale sempre la pena; e nonostante la giornata non brillante, torno sempre a casa con una grande soddisfazione per aver pedalato ancora una volta sulle spoglie, rocciose mistiche rampe del Gigante di Provenza! Alla prossima!
Bravo Gabriele,sono soddisfazioni che ti restano,e ammiro la tua voglia di provare sempre nuove esperienze.
RispondiEliminaCiaoo
Grandioso! Mi fai aumentare la voglia di tornarci....
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