Agosto 2013

Agosto 2013

domenica 15 luglio 2012

Quattro salite per due giorni

Trascorsi i 10 giorni di pausa a metà giugno, ripreso blandamente in concomitanza del forte caldo di inizio mese, dopo l’ottimo allenamento in gara a CN sul medio, ecco un weekend ideale con doppia seduta in avvicinamento alla fine del mese quando (con le vacanze) finalmente potrò allenarmi su più giorni.
Senza strafare l’obiettivo era molto semplice, provare la tenuta su salite di un certo impegno nella due giorni.

Sabato

2 salite: Morterone (fino al prefabbricato) e Pian dei Resinelli
Qualcosa più di 100km per qualcosa meno di 1900mt +



Domenica
Uscita da zero pianura con trasferimento in zona Como e 2 salite: Bisbino e Brunate.
Quasi 70km per circa 2000mt+



L’elemento più interessante della due giorni, di cui son molto soddisfatto, è stato il “power output” (di cui si parla tanto in questi giorni di Tour de France essendo ormai quasi tutti i ciclisti dotati di misuratore di potenza) mantenuto pressoché costante per tutte le 4 ascese dalla prima di sabato all’ultima di domenica. Naturalmente sono wattaggi più contenuti rispetto a quelli esprimibili in una gara secca in salita o a una singola sparata da GF domenicale, l’impegno richiesto per una gara a tappe che dura 7 giorni è un’altra cosa, infatti si tratta di situazioni ben diverse.
Per noi appassionati utilizzatori dei misuratori di potenza è un piacere poter vedere i grafici dei top riders impegnati giorno dopo giorno in tappe percorse con valori importanti. Fa niente se i giornalisti di turno che non hanno mai messo il sedere sul sellino se non per andare a comprare il pane con la bici da passeggio, si lamentano che non succede mai niente; ma quando salgono sfiorando il famoso limite di 6.1watt/kg (che il prof. A.Sassi sosteneva essere il limite fisiologicamente non superabile su salite lunghe da 40min e oltre se non ricorrendo ad aiuti esterni), significa che più di così non possono andare, e la selezione avviene da dietro. I giornalisti del caso vivono fuori dal tempo, sono rimasti al ciclismo di anni fa, aspettano invano di poter infarcire di retorica i loro pezzi descrivendo fughe alla “Cuneo-Pinerolo” ma il mondo è cambiato, e il ciclismo e la preparazione sono cambiati con il mondo.

1 commento:

  1. l'ultima frase racchiude il ciclismo moderno, distacchi minimi, tecnologia avanzatissima, vedere degli spilungoni che pesano come fuscelli salire a cadenze impressionanti demolendo gli scalatori vecchio stampo (basta vedere chi ha vinto giro e tour)...
    ai giornalisti resta poco da scrivere, che mettano più foto nei giornali;-)
    salutissimi!!!
    (p.s. io cmq tifo sempre per chi è in fuga, almeno ci provano;-))

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