Agosto 2013

Agosto 2013

sabato 4 agosto 2012

Colle dell'Agnello



Mea culpa. Io che spesso vado alla ricerca di salite “esotiche” anche lontane, non avevo mai fatto in tutti questi anni il colle dell’Agnello che con i suoi 2748mt (mentre per i francesi è 2744mt) è la seconda salita italiana più alta, essendo solo di 10mt inferiore al p.so dello Stelvio!!! Ma in quei 10mt ci sono tante differenze, ben oltre la vicinanza altimetrica, che è inutile e fuori luogo cercare improbabili risposte ad altrettanto improponibili quesiti se sia più difficile uno o l’altro. Si tratta di due cose diverse, che rappresentano due popoli, due nazioni, due modi di essere completamente distanti e differenti… e le rispettive strade come per assecondare queste differenze, sono qualcosa di diametralmente opposto. L’Agnello è una superba salita italo-francese, che non ha sicuramente la notorietà, la storia e il blasone dell’altro; non ha nel suo passato l’essere stato voluto da un imperatore austriaco nel 1800 per andare da Vienna e Milano passando per la Valtellina, ma tecnicamente a un ciclista offre motivi di notevole interesse (obbligatorio a tutti i salitomani che mi leggono, pianificarne la conquista qualora ancora non l’avessero fatto) e necessita di una attenta e minuziosa gestione dello sforzo, oltre che meritare assolutamente la scalata. Mentre infatti lo Stelvio da Prato coi suoi celeberrimi 48 tornanti è una salita regolarissima, da dopo Trafoi con il rapporto che avete vi ritroverete in cima (dando per scontato naturalmente che le gambe assistano per il tempo necessario) e potete dimenticarvi di avere il cambio sulla bicicletta; l’Agnello è uno dei tanti salitoni franco-piemontesi over 20km estremamente tecnico, dove passerete altrettanto tempo a smanettare sul cambio oltre che a pedalare, con la sua lunga strada che percorre tutta la Val Varaita per poi continuare per il Vallone di Chianale fino al confine col Queyras. E’ una strada molto irregolare che alterna tratti pedalabili (quasi da lungo rapporto), interrotti da improvvisi strappi insidiosi seguiti a breve da spianeggiamenti (diciamo che è la sublimazione del cambio di ritmo) e con un finale importante, quasi a doppia cifra per diversi km oltre i 2000mt che mette a dura prova. Ma andiamo con ordine, per comodità facciamo partire la salita da Sampeyre a 971mt, avremo 32.5km per un balzo di 1795mt prima di raggiungere la vetta; per i primi 9km circa la strada corre rettilinea con pendenze modeste e con saltuarie variazioni della stessa costeggiando il torrente Varaita, e permettendo anche la corona più grande; poi un primo gradino con 4 tornanti, per attraversare Casteldelfino e per poi continuare alternando sempre falsipiani a gradini di qualche km con all’interno strappi decisi fino al lago artificiale di Pontechianale. Passato il tratto piano del lago si riprende a salire, e dopo Chianale un lungo drittone porta alla vecchia dogana (solo un prefabbricato metallico), e lì l’Agnello dopo 22km in cui avrete guadagnato solo 860mt, vi serve il “piatto del giorno” ed è un sostanzioso piatto unico che può rimanere a tanti sullo stomaco: siamo a 1809mt mancano 9,5km per salire ai 2748mt, viene una pendenza media del 9,9% e con solo 12 tornanti che uniscono estenuanti rettilinei quasi infiniti che continuano e salire senza un momento di respiro, e che come per una allucinazione sembrano diventare sempre più lunghi!!! E’ un finale davvero impegnativo su strada ora stretta, senza protezioni e che mantiene per certi versi ancora qualche irregolarità (ora più contenuta) nella distribuzione della %. Nei primi km ci sono dei cartelli che eloquentemente indicano la difficoltà dei tratti da affrontare, poi poco o niente se non prati e cespugli, rocce e qualche animale al pascolo. Le ultime sofferte pedalate e finalmente il valico, dove non si trova sulla se non un piccolo piazzale con il capitello in pietra che segna l’antico confine con la Francia. Che grande salita, ora finalmente fa parte della mia collezione!!!



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