Agosto 2013

Agosto 2013

giovedì 5 agosto 2010

Cinglés du Ventoux


Ma quanti siamo? Difficile a dirsi, eppure non c’è nessuna gara, ma siamo davvero in tanti: giovani e non più, donne anche mature e bambine, magri e in carne, depilati e pelosi, in sella a leggerissimi telai e a improponibili cancelli…arriviamo dall’Italia, Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Spagna, Germania, Inghilterra, Danimarca…parliamo tutti la stessa lingua, quella delle due ruote, e siamo qui tutti per lo stesso motivo: siamo qui per “lui”, per metterci alla prova sulle dure rampe del gigante di Provenza, il Mt. Ventoux!!! Incredibile l’atmosfera che si respira, ha proprio qualcosa di magico questo luogo per come possa esercitare una attrazione così trasversale su tante e diverse persone allo stesso tempo. Sono stato in giro tra una cosa e l’altra dalle 9 alle 17.30, e ho sempre, sempre incontrato qualcuno che saliva o scendeva.
E’ la prima volta che mi cimento in un brevetto, non c’è chip, classifica, e il numero al manubrio, ma questa singolare ed affascinate sfida: salire per tutti e i tre lati Bédoin, Malaucene e Sault, senza limiti di tempo, con tutta la giornata a disposizione. Hai la carta di viaggio e la devi far timbrare ad ogni inizio di salita e in cima.
Scelgo come base Bédoin, così mi faccio subito il lato più difficile (21,5km per 1610mt) da fresco; aspetto che apra l’ufficio di turismo, timbro e alle 9 si parte…pochi facili km (nemmeno 6) di riscaldamento tra gli ulivi e vigneti, e poi al famoso “virage di St.Esteve” cambia la musica, il Ventoux presenta i suoi numeri: un bel tratto da 9,5km al 9% di media fino a Chalet Reynard, ma non aspettatevi di trovare la solita salita a tornanti che fanno rifiatare, il bello è che ci sono solo 4/5 curve a 90°, un tornante (ma proprio alla fine), e qualche semicurva che raccorda una teoria di lunghi rettilinei di strada quasi sempre dritta, che sale, sale, e continua a salire (stupenda a farsi in discesa, meno in salita). Tre belle notizie: temperatura ok, non c’è vento e la gamba gira! Ad un certo punto mi raggiunge un francese, è abbastanza aggressivo, mi invita a seguirlo, lo faccio per 300mt, ma poi saggiamente lo lascio (peccato era una buona ruota), ma quando hai da fare 68km di salita, bisogna centellinare le forze. A Chalet Reynard, finisce la foresta, si trova la strada che sale da Sault, ed inizia il pezzo classico, si entra nella pietraia. Sono 6km al 7,7,%, nulla di estremo se non ci fosse il vento. Ora invece c’è, non fortissimo, ma fastidioso! Siccome però la strada procede a tratti cambiando direzione, ogni tanto si va in zona coperta, e quindi si respira. Per il resto è tutto così irreale, si pedala in mezzo a pietre bianche, la luce riflessa è forte, la torre dell’osservatorio il riferimento e come in un miraggio… e si va… quasi alla fine si trova la stele in ricordo di Simpson che qui morì nel luglio del ‘67, (io non ero ancora nato, sarei arrivato qualche mese più tardi) poi finalmente la cima. E uno! Timbro, barretta, faccio qualche scatto, anche se è difficile scegliere, la vista è a perdita d’occhio a 360°, e poi discesa su Maulacene. Che dire, è come andare al luna park, scegliere la giostra che più piace e poi senza nemmeno pagare il biglietto, giù per 21km di puro divertimento. Arrivato, timbro in un fornitissimo negozio di bici (pensate che noleggiano tanto di scarpe, casco e bici, di tutte le gamme, per chi sprovvisto volesse provare la salita) pieno di acqua alla fontana, e dietro front fino in cima per il lato nord. Chiariamo subito che non sarà famoso come l’altro, ma i numeri non sono tanto diversi (21km per 1570mt). Ora si deve tornare in cima, e non c’è come aver appena fatto una lunga discesa senza toccare i pedali e doverla subito risalire, per avere ben presente quello che ci aspetta. Però vado, e continuo a stare bene, e intanto i km passano. Riconosco una curva dove Indurain in discesa andò lungo e rimase sul bordo della strada per un buon tratto (‘94, la tappa finì a Carpentras e vinse Eros Poli dopo un fuga di 170km), e solo a metà salita, ho un momento di difficoltà, ho finito l’acqua e perdo un po’ il ritmo. Fermata per rifornirsi e poi si riprende, ancora qualche km, tutto procede e due, sono di nuovo in cima!! Ora scendo fino a Sault, non la conosco, dicono sia facile ma molto lunga. Dopo Chalet Reynard c’è addirittura un tratto quasi piano di 3km, e poi è davvero lunga, si deve anche spesso pedalare e finalmente arrivo a al tipico paesino provenzale nel mezzo della campagna tra i campi di lavanda. Questa volta pausa “brasserie” per obbligatoria baguette da mezzo metro col prosciutto (alla faccia di tutte le “porcherie” di gel e altro), timbro, acqua e di nuovo in salita. Questa è facile (26km per 1220mt), sarebbe anche da passisti e da lunghi rapporti, ma dopo già 42km e tre ore abbondanti di salita, non è che si sceglie come salire…cerco di procedere agile, cerco di tenere la concentrazione e di non avere pause. E’ davvero lunga…Impiego ben un ora per ritornare a Chalet Reynard, ora si deve ripetere il tratto della pietraia! Qui come per magia ritornano le forze, si inizia a sentire la fine, si sente che l’impresa è a portata di mano, e i 6km finali se ne vanno, uno dopo l’altro, e senza nemmeno troppa sofferenza sono in cima…e tre!!! Timbro e poi mi succede una cosa strana, non mi va di scendere in fretta, fino a Chalet Reynard vado quasi a spasso, mi fermo… faccio altre foto, mi guardo in giro…Poi via per una delle discese più belle che abbia mai fatto, e sono di nuovo a Bédoin. Ma non vado diretto in hotel, raggiungo la fontana, appoggio la bici, stacco il garmin, mi siedo sulla panchina e leggo: 139km, 4355mt di dislivello e 6h50 di pedalata… sono stanco, ma non distrutto… che gran giornata!!!




2 commenti:

  1. Hai fatto proprio un'impresa,complimenti per la stupenda giornata che hai saputo raccontarci così bene(mi sembrava di essere lì a pedalare con te)e bellissime foto.Se un giorno mi capiterà di fare il Ventoux,saprò dove guardare per qualche consiglio utile...
    Ciao Marco

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  2. Leggendoti ho rivissuto una mitica giornata del 2008! Grande a presto

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