GF Polti 19 settembre 2010

L’approccio all’ultima prova di coppa lombardia non è dei migliori. Salta qualche fusibile nella “centralina” e i giorni che precedono la gara ho tutto meno che la voglia di correre. Il cambio di stagione con nessun allenamento degno di nota nell’ultima settimana (ok che non si deve allenare niente ormai, ma almeno bisogna mantenere), il fatto che ormai è da marzo che il circuito ci impegna, le brutte cose vista a Piacenza, e poi una vigilia dal meteo pessimo, sono stati l’insieme degli elementi di disturbo. Tanto per rendere l’idea, rispetto alle perlustrazioni delle prove precedenti, alle 17 del sabato prendo per la prima volta in mano percorso, altimetria e salite tanto per capire qualcosa. E’ anche vero che ormai le classifiche dopo 6 prove sono quasi cristallizzate, e mi importa solo arrivare decentemente, non sono certo in vena di prestazioni di rilievo. Le cose si mettono bene appena giunti allo stabilimento Polti (quartier generale della prova), siamo di nuovo gli intimi della coppa (circa 1500) e ci si sente di nuovo a casa. La differenza rispetto a Piacenza dove c’era in più quel simpatico e variegato gruppo da 2mila unità che fanno il prestigio si fa subito notare ancora prima di partire: nessuna coda, calma, educazione, nessun numero da circo per guadagnare griglie che non spettano… ecc. Una precisazione, siccome un amico mi dice che sono prevenuto nei confronti del prestigio, ci tengo a precisare che non è proprio così; in altra sede dirò quello che penso di quel circuito “cicloturistico” senza classifica, i cui partecipanti non vanno assolutamente mescolati (e qui la colpa è degli organizzatori) nelle pericolose fasi concitante della partenza con gli agonisti che invece vogliono fare la gara. Alle 8.15 si parte con il sole per una prova che pur non avendo salite estreme, promette poca pianura. I primi 39km portano con una continua serie di ondulazioni sul lago di Lugano fino alla prima salita. Nonostante una media elevata 40km/h, e un percorso estremamente più pericoloso rispetto a Piacenza, tutto fila liscio e si sta in gruppo con estrema disinvoltura (chissà perché…e poi non dite che sono prevenuto). Non ho una gran gamba per buttarmi all’inseguimento, mi va bene procedere così. Sulla salita che porta a Marzio un po’ di traffico (si era ancora insieme con quelli del medio), poi separatisi i percorsi, dopo la discesa mi ritrovo in pratica solo con altri due e così iniziamo la salita dei Sette Termini. Qui a fatica riesco a rientrare in parte su un gruppetto che aveva un centinaio di mt di vantaggio, lo stesso poi diventa più folto nella discesa che porta verso il lago Maggiore, in questo tratto mi raggiunge anche Lele che avevo perso di vista su uno degli strappi dei primi km. Il gruppo è buono, e non va assolutamente perso. La strada sale con un primo gradino di 4km, e poi una volta incrociato il percorso della andata, si va per l’ultima salita dell’Alpe di Tedesco. Anche qui salgo con l’unico scopo di non perdere le ruote, tanto poi ci sarà di nuovo il lungo tratto vallonato di oltre 30km fino alla fine. Durante quei km, il gruppo procede regolare, si è anche alzata la temperatura, c’è un bel sole e si inizia e respirare l’aria da “ultimo giorno di scuola”, manca davvero poco a completare anche la 7° prova del circuito, e tutto procede. Dopo qualche rotonda dove non c’era nessuno a fermare le auto, si arriva, e concludo i 130km con 2300mt di dislivello a 31km/h di media, piazzandomi (ma oggi non era importante) intorno alla 80esima posizione.
Sono dunque un finisher dei lunghi della Coppa Lombardia, 7prove su 7 tutte completate anche se c’era la possibilità di uno scarto. Sono stato impegnato da marzo fino a oggi, e posso archiviare con soddisfazione la stagione agonistica 2010!!!