Monte Bisbino

Come la scorsa settimana il meteo replica il copione: dopo un sabato piovoso, triste, da profondo autunno, arriva una tiepida e luminosa domenica, e per oggi scelgo di affrontare una grande salita purtroppo abbastanza snobbata poco distante da Como: il monte Bisbino. E’ una salita che misura 15.3km al 7% , forse uno dei motivi per cui non è molto considerata è che non valica, e obbliga a ritornare per la stessa strada; inoltre ha un fondo non proprio ideale per buona parte (la cosa è praticamente ininfluente a salire mentre può creare qualche problema ai funamboli discesisti alla ricerca di alte velocità). Allo stesso tempo però offre il vantaggio di un traffico modesto, soprattutto dopo la frazione di Rovenna diventa una strada quasi esclusivamente con finalità escursionistiche, e regala a tratti viste superbe su Cernobbio e l’ultimo tratto del ramo di lago verso Como. E’ una salita sulla quale, come mi racconta Roberto, si allenava A.Hampsten (uno dei protagonisti della famosa tappa epica sotto la neve sul Gavia al Giro 1988, e dallo stesso poi vinto) in scia alla vespa guidata dal dr.M.Testa. Ancora oggi il dietro motori è uno degli allenamenti in salita preferito dai pro, personalmente mi è capitato di vedere nella primavera di qualche anno fa J.Ullrich salire dietro una station wagon a Volterra in toscana.
La salita inizia a Cernobbio, che si raggiunge rapidamente da Como, percorrendo un tratto lungo lago di pochi km sempre molto appagante sotto tutti i punti di vista (lo dico a malincuore perché per me è sempre più immediato e comodo giungere a Lecco rispetto a Como, ma sono due rami molto diversi), e presenta delle pendenze abbastanza regolari anche se con una tendenza ad aumentare man mano che si sale. Volendo distinguere: i primi 4km fino a Rovenna sono i più facili (circa 6,2%) poi la strada continua fino a Villa Argentina per altri 5km al 7,3% e da qui alla conclusione, gli ultimi 6km, segnati a scalare con vernice sull’asfalto (cosa sempre gradita) sono al 7,5%. Si contano circa una trentina di tornanti, e mentre la prima parte è esposta, si procede praticamente nel bosco nella seconda, e questo la rende invitante anche nei caldi mesi estivi. Una volta in cima dal parcheggio dove finisce la strada si gode di una bella vista che spazia dal territorio elvetico fino alla pianura padana.
Per quanto mi riguarda sono veramente agli sgoccioli, la buona condizione di inizio mese ormai si è esaurita; dopo la GF Polti non ho toccato la bici per l’intera settimana, ma oggi nonostante una blanda andatura quasi ciclo-turistica per gran parte del giro, ho voluto affrontare la salita provando a fare il tempo. Pur non rappresentando assolutamente un problema, non ero mai sceso sotto il muro dell’ora, è anche vero che non ho una casistica importante perché non la frequento e provo molto spesso (l’ultima volta risaliva al giugno 2008). Oggi con quello rimasto nelle gambe (poco) ma con una buona prova di concentrazione riuscendo a “tenere” per tutta la durata, ho fermato dignitosamente a 58’42”; tempo assolutamente migliorabile se affrontato con un’altra “gamba” o magari nella gara in salita che ogni anno viene disputata, ma che va benissimo per un finale di stagione.
Ho percorso poi la discesa fermandomi per qualche foto data la giornata resa particolarmente limpida dal vento, e dopo Como incontrando casualmente dei compagni di squadra sono comodamente rientrato dopo aver percorso 122km e 1760mt.