Agosto 2013

Agosto 2013

domenica 24 aprile 2011

Bocca di Navene e primi 6km Fittanze


Dopo aver inserito percorsi mossi e ondulati fatti anche come gare iniziali per fare ritmo, a questo punto un bel richiamo (esordio) di pura salita non poteva mancare. La vigilia di Pasqua si programma un giro interessante. Con la scusa di provare in parte la parte finale del percorso lungo della GF Eddy Merckx appuntamento in Trentino con gli amici bolzanini per tornare a fare salite importanti e relativo dislivello. Si parte da una Avio asciutta ma nuvolosa (mentre nel viaggio a Verona pioveva abbastanza bene) e si va in direzione nord fino a Mori seguendo la pista ciclabile; non è una leggenda metropolitana, ma esiste una legge in tale regione che obbliga (pena multa) i ciclisti a percorrerla quando presente, ci abbiamo provato a ignorarla e a fare qualche km sulla strada normale, ma le ripetute rimostranze (strombazzamenti e fari) degli automobilisti locali ci hanno fatto saggiamente cambiare idea. Giunti a Mori inizia una salita molto lunga che in circa 23km porta alla Bocca del Creer / rifugio Graziani. La salita si compone di vari gradini: un primo brano fino a Brentonico di 7.5km che è anche percorso di una classica gara Udace in salita, abbastanza regolare e dalle % non impossibili, poi dopo un primo scollinamento e breve recupero, un tratto assai più tecnico, con insidiose rampe a doppia cifra per circa 6km fino a San Giacomo, quindi dopo 1km di discesa, balzo finale di altri di altri 7km questa volta meno impegnativi (anche se la lunghezza inizia a far sentire la fatica) fino al rifugio posto a 1620mt. Breve discesa alla Bocca di Navene che offre in una bella giornata uno splendido panorama sul lago sottostante, (purtroppo le nuvole e l’umidità ci hanno fatto quasi solo immaginare il lago e impedito di fare foto adeguate), e quindi ritorno ad Avio immettendosi sulla discesa dal Baldo che si percorre alla GF Avesani. Purtroppo in questa fase sono aumentate le nuvole e ha iniziato anche a piovere. La discesa mi riporta come per magia la mente alla stessa Gfondo del settembre 2008; quel giorno feci una ottima prova (per il mio livello di allora chiaro), avevo dei validi motivi, e ritrovarmi in picchiata sulle stesse rampe anche se sotto la pioggia, mi ha fatto rivivere belle emozioni... Rientrati all’auto facciamo il punto, abbiamo percorso già 1700mt di salita e avevamo in programma come seconda ascesa il passo delle Fittanze. Purtroppo anche se ha smesso di piovere, nuvoloni neri carichi di acqua campeggiano sulla Lessinia, è già abbastanza tardi, ci sono in programma ancora due giorni pieni di pedalate e non è il caso di inutili eroismi. Quindi saggiamente decidiamo di ripiegare almeno sui primi 5km della salita, fermandoci poco prima del tratto micidiale. Il Fittanze è una grande salita di circa 14km, poco conosciuta, che mette in comunicazione la val Lagarina con l’altipiano della Lessinia. Utilizzata da Damiano Cunego che abita poco distante (suo record risalente 2003: 47’30”) come banco di prova in vista degli impegni più importanti della stagione, presenta per i primi 10km % spesso a doppia cifra. La strada è stretta dalla pendenza costante, e con una scalinata di tornanti ben visibili scendendo da Trento dalla A22, fa guadagnare facilmente quota. La gamba nonostante la salita precedente risponde bene, e i km invece di 5 diventano 6, poi alla breve galleria decidiamo di fermarci per rientrare, concludendo il giro con 90km scarsi per 2430mt di salita. Sicuramente ci sarà occasione per completarla magari in una bella giornata di sole. Dopo un necessario (e più che meritato) rifocillamento ad agriturismo fortunosamente trovato disponibile nonostante l’orario non proprio ideale (erano le 16.30), si ritorna a casa dopo una ottima pedalata.

1 commento:

  1. bello il versante da Mori.. sicuramente il più discontinuo.
    con che rapporto saresti salito sul tratto più duro del fittanze (quello dopo il falsopiano)?
    Fil

    RispondiElimina