Agosto 2013
mercoledì 25 aprile 2012
25 Aprile in val Varrone
Oggi volevo festeggiare grazie anche alla bella giornata facendo qualche salita (quelle che necessitano almeno 40min di pedalata continua per essere scollinate), e per variare un poco decido di andare nella zona del lago tra la val Varrone e la Valsassina. Ci sono diverse salite da quelle parti magari non molto conosciute, ma tecnicamente molto interessanti come l’Alpe Giumello che salendo dal lago in 20km fa fare un balzo di oltre 1300mt di dislivello (sono i numeri dello Stelvio da Bormio per intenderci anche se manca il discorso rarefazione aria), i Roccoli dei Lorla e l’Alpe Paglio; purtroppo mi devo avvicinare alla zona in auto, almeno fino al lago, per depurare i circa 80km tra a/ritorno di extra pianura che risulterebbero uscendo in bici da casa.
Partendo da Mandello del Lario fino a Dervio sono una ventina di km che servono come adeguato riscaldamento, quindi salgo a Sommafiume, da cui si gode una ottima vista su Colico, la fine del lago, e l’inizio della Valtellina. La strada è accettabile, il fondo non certo un biliardo, ma considerando l’amenità del luogo raggiunto è comodamente praticabile, il traffico pressoché assente. Purtroppo il clima avverso di questi giorni ha lasciato il segno, e a 1100mt di altitudine c’è neve a bordo strada, il fondo è tutto bagnato causa lo scioglimento della stessa, e la temperatura piuttosto fredda per come sono abbigliato. Quindi giocoforza decido di rinunciare alla salita finale che avevo in programma fino al Cainallo da Cortenova, soprattutto evitandomi 17km di discesa per tornare al lago con queste temperature. Ridisceso sulla strada che percorre la valle, proseguo fino a Premana, nota per le sue lame e i coltelli. La strada è abbastanza tecnica, non molto larga, dal fondo simile alla precedente (consigliabile in questo senso di percorrenza ma non nell’opposto) e guadagna quota per poi riperderla più volte fino a valicare in Valsassina. Ora tengo il versante che sale al Giumello fino a Narro, e quindi in discesa raggiungo Vendrogno, e poi il lago via terme di Tartavalle. A questo punto ritorno pianeggiante fino all’auto, per un totale di quasi 100km per quasi 2000mt di salita.
Da considerare che buona parte del dislivello è stato accumulato in soli 60km di strada, a testimonianza di quanto sia remunerativa la zona in tal senso per chi abbia bisogno di fare dislivello senza essere necessariamente obbligato a trasferte nelle regioni alpine. Quindi esprimendo un concetto “ecologico”, se solo si aggiungesse al giro odierno qualcuna delle salite menzionate in precedenza si farebbero facilmente dislivelli che vengono venduti come estremi dalle blasonate gran fondo montanare, pur rimanendo a pochi km dal capoluogo lombardo.
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Bellissimo giro, salite veramente prive di traffico, se poi le percorri in settimana rischi di sentirti solo.
RispondiEliminaAnche il dislivello non scherza.