Agosto 2013

Agosto 2013

martedì 29 maggio 2012

Finalmente un weekend....

Non sempre si riescono a rispettare i calendari, la bici è e rimane un bellissimo hobby, ma sicuramente è più importante rispettare i calendari e le scadenze lavorative (a maggior ragione in un periodo di crisi come questo), e quindi in un anno eccezionale qualche modifica di programma agli eventi prestabiliti ci può stare. Cambia poco perché nel mio caso avendo scelto quasi tutte manifestazioni indipendenti e non dovendo rispettare vincoli da circuito almeno non sono stato costretto a gareggiare in condizioni estreme come sotto pioggia battente e/o su percorsi ridotti come purtroppo sta accadendo da più domeniche a molti miei amici. Domenica il tempo era bello, e qualche mese fa avevo messo in preventivo la partecipazione alla B.za Velenosa, ma a una settimana dall’appuntamento al Ventoux, ho optato per qualcosa di diverso. Date le difficoltà meteo dell’ultimo mese trascorso con weekend negativi che hanno di fatto dimezzato le sedute di allenamento, ormai non riuscendo più a fare la doppia uscita, avevo urgente necessità di tornare a lavorare in tal direzione e ho deciso per simulare il più possibile l’evento successivo con una distanza il sabato e con una uscita più ridotta ma che contemplasse una salita lunga per la domenica.

Sabato
Con Gabry lungo avvicinamento per affrontare il P.so San Marco dal versante orobico. Attraversati i caotici e trafficati centri della bassa val Brembana, arriviamo a una più tranquilla Olmo al Brembo per una salita importante da quasi 20km vicina all 8% di media che richiede ben oltre l’ora di tempo per essere domata. Chiaramente quando si torna a parlare dei “salitoni” cambiano le prospettive, a parità di dislivello fare uno sforzo continuo da 18km non è assolutamente paragonabile a una sequenza di medie salite primaverili, quindi andatura il più possibile “calibrata”, regolare, senza strappi, e con particolare cura e attenzione ad alimentazione e idratazione. Il tutto naturalmente dipende dalla “strada”, e su questa difficile ascesa caratterizzata da diversi strappi e qualche ostico drittone a doppia cifra, ci sono stati inevitabili fuori giri; ma finalmente sono tornato a misurarmi su sforzi di questo tipo, cosa che non facevo da mesi. Una volta ridiscesi dallo stesso lato dopo qualche km ci siamo separati, Gabry infatti continuava allungando per una 200km con altro dislivello. Quindi ultimi 50km in individuale per un totale di 164km in 5h45 e 2300mt.

Domenica
Insieme a GLuca, Gigi e Alberto jun ci siamo portati in Valle Imagna per salire in Valcava questa volta da uno dei versanti meno nobili. La salita (sicuramente più facile della precendente) da via Bedulita misura 18km anche se con un tratto che consente adeguato recupero a ¾. Scollinato discesa per la strada solo sette giorni fa teatro di una bellissima tappa Giro e rientro per 90km e altri 1340mt, con obiettivo della salita lunga raggiunto. Questa volta il recupero è stato più difficile del solito, ma è anche vero che per motivi vari ho perso la regolarità nelle sedute di allenamento nell’ultimo periodo.





La settimana prossima trasferta in Francia per un weekend lungo al Mte. Ventoux!!! E’ uno degli eventi più stimolanti tra quelli scelti, infatti è la quarta volta che ci ritorno. Si tratta di un luogo che mi piace particolarmente, con il paesaggio tipicamente provenzale, i campi di lavanda e l’immancabile Cotes du Rhone servito nei ristoranti all’aperto. L’ultima volta durante il brevetto delle tre scalate in un giorno, mi sono ripromesso che mi sarebbe piaciuto tornarci con il numero al manubrio, provando a farlo in gara. L’unicità della montagna è data dalla localizzazione, siamo sempre abituati a pensare vedere immaginare le lunghe salite incastonate in ambiente alpino, invece in questo caso si parte tra le vigne e gli ulivi per salire fino a 1900mt in mezzo alle pietre, e soprattutto tecnicamente la prestazione è sempre una incognita legata alle condizioni del Mistral! Qui oltre i watt, la vam, la cilindrata del ciclista, il tempo impiegato è sempre in funzione del vento che si incontra, mai come in questa salita il riscontro crono lo decide lui, in base a come decide di soffiare, e se si chiama “ventoso” non ha certo bisogno di altre grandi considerazioni circa la probabilità di trovarne. Ma non è certo solo un luogo che ha acquisito notorietà con il ciclismo, prima che una salita che ha fatto la storia di questo sport, è stato narrato da un signore che si chiamava Francesco Petrarca, e che lo scalò a piedi qualche anno prima che venne pensata la prima bicicletta!!!

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