Agosto 2013

Agosto 2013

domenica 5 agosto 2012

Doppio Sampeyre



Oggi è stata una giornata impegnativa, ma più che per essere stato il settimo giorno di fila di bici (fine della prima settimana di preparazione finale HR), più che per il giro in programma, per alcuni inconvenienti/imprevisti che hanno reso la pedalata più dura del previsto.



Il giro preveda una classica uscita “pianura zero” con il doppio Sampeyre, affrontando per primo il famoso lato che tutti i “Coppisti” conoscono bene, e risalendo poi (questa per noi che non siamo locali, è una chicca trasmessami dall’Ing.Alberto) per il terrificante Vallone di Elva con la sua particolarissima strada. Pronti via, nemmeno 500mt e inizia il Sampeyre lato occidentale, è una lunga e dura salita da 15,6km all’8,5% di media, regolarissima come molte delle strade costruite per motivi militari, che non molla mai e che richiede un passo regolare risparmiando energie con inutili fuori giri. Una volta in cima il primo inconveniente, quando sono in vacanza in allenamento preferisco i cibi normali e le pause lungo il percorso alle classiche barrette, e quindi ho solo con me una busta di gel di emergenza, ma appena penso al primo rifugio/ristoro cui fermarmi mi accorgo di aver lasciato i soldi in hotel. Amen, non resta che iniziare la discesa su Stroppo (la stessa identica della GF), e mi tengo il gel per più avanti. La picchiata è molto difficile, tecnica, e con la strada stretta spesso ombreggiata che alterna improvvisi tratti dall’asfalto nuovo e liscio come un biliardo, a tratti vecchi pieni di gobbe e buche con passaggi improvvisi e che spesso non si riescono ad anticipare causa i giochi di luce sole/ombra. Quando sono quasi in fondo, incrociando un’auto che saliva tipo rally, prendo una buca (normale) sul ciglio e in pochi secondi il tubolare (appena cambiato) posteriore è a terra: si mette male, dalla dinamica è una spizzicatura e in tali casi di solito la bomboletta fa poco. Mi fermo e inizio a gonfiare… niente: la schiuma continua a uscire da due punti diversi e non tiene. Al quinto tentativo inizia miracolosamente a vulcanizzare, e per quanto semi sgonfia mi accontento e guadagno molto prudentemente la Val Maira. Un errore da non compiere mai in queste circostanze è quello di voler gonfiare completamente il tubolare con la CO2, perché l’eccesso di pressione spesso fa saltare la debole parte appena vulcanizzata, meglio procedere prudenti con la ruota mezza sgonfia ma riuscire a tornare a casa. Pochi km di fondo valle e invece che proseguire per Ponte Marmora dove i “Coppisti” iniziano l’Esischie, si trova sulla destra il bivio per Elva; prendo comunque il gel anche se per tornare al colle Sampeyre (altri 16,2km al 8,2%) dato il tipo di salita HC che mi aspetta, avrà effetto abbastanza effimero. Questa variante è molto suggestiva, corre per circa 6km scavata nella roccia in bilico con sotto un profondo burrone, con brevi gallerie e con forte esposizione. La strada è stretta e se ne consiglia la percorrenza solamente in salita, ma ne vale davvero la pena: è una situazione che non capita tutti i giorni e che mi ha richiamato certe escursioni a piedi ad alta quota a stretto contatto con la montagna (scontato aggiungere che ho incontrato solo un trattore e un utilitaria a salire per tutto il percorso); approfitto quindi per qualche scatto che mi consente una andatura più cicloturistica. Ma quando finito il vallone riprendo con una certa costanza oltre che a mancare l’acqua (solo al km 9 il primo rifornimento possibile) la gamba è piuttosto sgonfia come la ruota posteriore. Proseguo a fatica molto lentamente. Finalmente ai 1800mt circa un freschissimo rifornimento idrico, e poi ritrovata la strada del versante fatto a scendere, gli ultimi 4km (tutti dritti) con anche attraversamento della sede stradale da parte di una marmotta. In cima ennesima pausa a gonfiare la ruota posteriore e poi impegnativa discesa (data la situazione) fino a Sampeyre, dove concludo l’anello di 70km per 2670mt pedalati “solo” con una borraccia di maltodestrine e una busta di gel, e una ruota parzialmente sgonfia per oltre la metà del percorso: va bene così!!!


2 commenti:

  1. grande, per il giro, per gli inconvenienti che non hanno rallentato la tua inesorabile marcia e, vale da sola tutto il post, per la foto con le gallerie (quelle sotto non riesco ad aprirle:-()
    ah, come sempre piacevolissima la lettura!!!
    saluti davide...

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  2. Giornata storta...succede,l'importante è che sia finito tutto bene.Complimenti per aver fatto una settimana di fila in bici...
    Ciaoooo

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