Agosto 2013

Agosto 2013

domenica 30 settembre 2012

Giro di Lombardia 2012



Le previsioni non erano incoraggianti, gia questa mattina presto pioveva. Ma il Giro di Lombardia classica monumento di fine stagione esercita sempre un certo fascino; è bello fare trasferte di centinaia di km per assistere sulle dolomiti o sulle alpi a tappe di Giro e Tour, ma allo stesso tempo per noi che abitiamo in questa zona è quasi imperativo un passaggio sulle strade il giorno della gara per vivere e respirare una giornata di grande ciclismo. Con il nuovo calendario la prova è stata anticipata rispetto al solito, mancavano le tradizionali “foglie morte”, ma in quest’ultimo sabato di settembre il cielo in cima a una salita, in cima al Muro (anche se non la salita decisiva in questa edizione sicuramente la più simbolica) era un cielo carico di pioggia a rendere la giornata da profondo autunno ben oltre quanto dicesse il calendario e la gara impegnativa come sempre.
Insieme a Gabry che è il solito “team-mate” perfetto ci siamo immessi sul percorso ai piedi del colle Bza, il tempo sembrava tenere ogni tanto qualche cadeva goccia ma che non diventava mai pioggia, per una buona parte è stato un continuo alternarsi di tratti di strada bagnata ad altri quasi asciutti. Quando però ci siamo portati verso il triangolo lariano e abbiamo iniziato a salire verso Asso la situazione è peggiorata: l’intensità della pioggia è aumentata, ma ormai il Muro come una calamita era lì vicino e abbiamo proseguito. Superato Sormano abbiamo imboccato la piccola stradina già presidiata e chiusa al traffico e con diversi spettatori che stavano salendo a piedi per posizionarsi nei punti critici delle ripide rampe.



E’ stato emozionante affrontarlo con il pubblico, l’aderenza non era proprio perfetta data la pioggia, e la gamba in questo tratto non era la stessa delle ultime settimane, a prescindere dal rapporto utilizzato (sicuramente duro visto che era simile in sviluppo metrico a quello del vincitore odierno, con la piccola differenza che ha un ben diverso rapporto peso/potenza rispetto al sottoscritto) non sono riuscito a far watt, ma in qualche modo pur appesantendomi troppo nel finale ho raggiunto la cima.
A quel punto la pioggia davvero forte e la temperatura intorno a 10°, ci hanno fatto abbandonare in fretta l’idea di scendere verso il lago, e siamo tornati a casa. Giunti a Dolzago abbiamo fatto in tempo a incrociate la corsa appena scesa dal colle Bza con il gruppo allungato a gran ritmo facendo capire in fretta che sarebbe stata data giornata e percorso un’altra edizione dura, ancora mancavano più di 100km al traguardo.



Quindi ritorno a casa per assistere al finale in tv, con il drastico peggioramento del meteo nei km conclusivi che ha impedito le riprese, facendoci tornare a un ciclismo antico fatto di radiocronache e racconti. Nonostante le novità e le evoluzioni raggiunge oggigiorno da questo sport, ogni tanto c’è un qualcosa come di classico, vintage e leggendario che ritorna. Oggi il Lombardia sul più bello come a ribellarsi ai cambi di calendario e alle modernità si è nascosto al mondo dei media, e proprio nel momento cruciale è tornato antico… solo i fortunati che erano a prendere acqua sulle rampe del Villa Vergano hanno potuto assistere agli scatti decisivi… anche questo è il Lombardia: fascino e leggenda di una grande classica che non tramonta mai!!!



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