Dopo alcuni giorni di pausa, in cui non ho toccato la bici, come da programma ho ripreso con qualche pedalata. Innanzitutto non ho per niente sentito la mancanza della bici in questi giorni; vuoi la stanchezza accumulata nei mesi precedenti, vuoi la stanchezza “non ciclistica” ma lavorativa che a luglio si fa sempre sentire, vuoi il gran caldo, ma avevo proprio bisogno di riposo. I cicloamatori spesso sono letteralmente “ossessionati” dall’idea di fermarsi, di non poter pedalare; invece non succede nulla se si stacca per una settimana / dieci giorni, sicuramente le qualità di base, le doti di fondo e resistenza costruite per mesi, non si intaccano.
Poi ho ricominciato totalizzando tre uscite (mercoledì, sabato e oggi) in cui ho fatto delle moderate “sgambate” da 2h30 a 3h, evitando volutamente le salite, certi ritmi (anche perché non sarei stato in grado di sostenerli), facendo attenzione a non guadare gli strumenti (se non in sede di scarico dati a posteriori sul pc) e cercando di seguire le sensazioni, oltre che i percorsi più ombreggiati. La prima volta ero ancora un poco stanco, poi invece sono andato meglio, e la voglia di pedalare sembra tornare uscita dopo uscita. Certo non ho più lo spunto di un mese fa, ma ora non è importante; è a settembre con il ritorno alle gare che mi serve, e c’è tutto il tempo necessario per ritrovarlo.
Il prossimo sabato ci sarebbe in programma il giro in Svizzera con i 3 passi: Gottardo, Furka e Novena; vedremo di fare una bella gita, ci sono tutte le premesse, anche se personalmente dato il dislivello avrei preferito rimandare di almeno una settimana, ma per esigenze di compagnia mi “sacrifico” volentieri…
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