
Per quanto il mese di agosto sia stato finora adeguatamente “pedalato”, mancava solo una cosa prima del ritorno alle GFondo: rimettere il “numero al manubrio” almeno una volta per riprendere dimestichezza con il ritmo gara e con le sinergie del pedalare in gruppo. Accolgo quindi con piacere il consiglio e l’invito di Roberto (Bose per gli amici) di partecipare ad una gara Udace in quel di Corbetta. So bene che si tratta di prove molto diverse nello spirito, filosofia e partecipazione rispetto alle GFondo, e non è mia intenzione ora tracciare inutili confronti. Mi limito a considerare che anche in bici godiamo di un grande dono, quello della possibilità di scegliere…dalle strade da percorrere fino alla libertà di iscriverci al tipo di manifestazione che preferiamo in modo da assecondare i rispettivi gusti e caratteristiche. Solo qualche anno fa non mi sarei mai iscritto a una gara del genere, avrei scelto di fare un’altra salita piuttosto; ma si sa che la “saggezza” arriva solo col tempo…e lavorare sui propri punti deboli è invece fondamentale.
La prova è totalmente pianeggiante, misura 64km e consiste in un rettangolo di 8km da percorrere 8volte in senso orario. Pur correndo alle 14 è una limpida e soleggiata giornata estiva, e grazie anche a un po’ di vento, il caldo non da nemmeno troppo fastidio. Come riscaldamento facciamo un giro, Roberto mi indica le curve più pericolose e cerchiamo di capire bene i tratti dell’anello con vento laterale e/o contrario, l’unico lato in cui è favorevole si rivelerà poi invece uno dei più difficili in quanto le frustate del gruppo saranno le più violente. Si corre per categorie e la nostra conta circa una trentina di elementi. Si parte mettendoci tranquillamente in fila 5minuti prima, e con mia sorpresa non si va nemmeno a tutta, ma dura poco, appena si cambia lato del giro, e siamo contro vento iniziano i primi scatti; sarà così per tutta la gara, una serie continua di allunghi, rientri e sforzi per tenere le ruote. La velocità sale in fretta, il gruppo si allunga, le bpm schizzano alte, così come i picchi dei watt. Ma non è che ci sia molto tempo per leggere gli strumenti, massima concentrazione e attenzione a tenere la posizione. Ho un solo obiettivo: completare la prova rimanendo in gruppo! Ma non è come alle GFondo, che se perdi il tuo gruppetto, aspetti che arrivi poi un altro da dietro, qui chi si stacca è perduto!!! Intanto si gira, si corre, e si continua a scattare… si è come su una “giostra”, e a ogni passaggio lo speaker informa sul distacco dai primi. Il momento più difficile quando abbiamo circa 1min di ritardo, e davanti iniziano il giro provando ad andare a prendere i fuggitivi, le accelerazioni sono davvero violente, e dopo l’ennesimo scatto perdo una decina di metri, sono ultimo e contro vento… non so come, ma riesco a rientrare. Poi resisterò fino alla fine. Naturalmente impossibile assumere gel energetici o altro in una prova del genere, è già stato un successo riuscire a bere, l’ho fatto solo due volte approfittando di un attimo di rallentamento. Solo a metà dell’ultimo giro si rallenta un poco, ormai è finita, e il ritmo cala leggermente… completo la corsa in 1h30 alla media di 41km/h, il picco di velocità massima toccata solo a inseguire 56km/h!!! Dopo l’arrivo raggiungo Roberto, ci scambiamo le reciproche impressioni, sono molto soddisfatto, l’obiettivo di giornata è stato raggiunto, ora sono pronto a ributtarmi nella mischia “caotica” della prossima GFondo, domenica a Piacenza
Sei andato molto bene, questo è frutto della tua buona condizione atletica e una grande forza mentale.
RispondiEliminaBravo! Forse era meglio che ci venivo pure io...
RispondiEliminanon farò mai una cosa del genere ... meglio una bella salita ;-)
RispondiEliminaCristina
Era mia abitudine rifinire la condizione ad inizio stagione con almeno un paio di gare udace in zona accompagnando Roberto.
RispondiEliminaSono molto utili per fare ritmo ed abituarsi a limare in gruppo.