
Il Giro di Lombardia giunto alla 104esima edizione è una delle gare in linea più dure tra le prove del ciclismo professionistico; detta anche la “classica delle foglie morte” si corre due settimane dopo il mondiale, e chiude ufficialmente la stagione. Oggi dopo una pedalata di 3h la mattina, decido di andare nel pomeriggio ad assistere al passaggio della prova sulla salita del Ghisallo, e insieme a Roberto ci portiamo in auto a Magreglio con il giusto anticipo prima che venga chiusa la strada. Piove, fa freddo (solo 6°), il pensiero va subito ai corridori, che stanno affrontando una prova impegnativa in una giornata dal meteo difficile. Tempo di un caffè e di incontrare tra gli altri i giovani Fabrizio e Riccardo, e ci posizioniamo sull’ultima rampa della salita, mentre gli spettatori continuano ad arrivare, e tra gli ombrelli aperti si cerca lo spiraglio giusto per vedere e magari per scattare qualche foto. Qualche minuto di attesa e poi le prime auto, la vettura “inizio gara ciclistica”, le moto della polizia, ed ecco che arrivano… sono attimi, istanti, dura tutto molto poco… ma è bello così, perché anche solo per poco si vive l’emozione di entrare nella corsa…capisci come e quanto vanno forte, vedi proprio la velocità, lo sforzo… c’è un fuggitivo, qualche altro e poi il gruppetto coi migliori poco dopo, qualche inseguitore, e poi tutta la fila delle ammiraglie, e dopo quelli che sono un po’ attardarti, già fuori dalla corsa, abbastanza in crisi e che sicuramente taglieranno dritti verso Como senza affrontare la Colma di Sormano. Ne sono comunque passati pochi dei 195 partiti, e ancora mancavano 57km all’arrivo.
Fa sempre un certo effetto vederli dal vivo, e sicuramente tra le altre cose aiuta a ridare la giusta prospettiva alle cose; loro sono i professionisti, e noi siamo degli appassionati ciclo-amatori, ma solo dei praticanti per hobby…a volte purtroppo capita sentendo parlare qualcuno o come si atteggia scimmiottandoli qualche altro, leggendo magari certi interventi sui vari forum, che quasi i professionisti siamo noi, ma non è così, meglio che ognuno torni al proprio lavoro, lasciando perdere paragoni davvero fuori luogo.
Come è andata a finire e chi ha vinto lo sapete, quindi non serve raccontarlo, considerazione finale: 260km percorsi in quasi 7ore di cui buona parte sotto la pioggia, solo 34 i classificati… anche in questa edizione il Lombardia si conferma una delle classiche più dure e affascinanti.
Le condizioni non erano ideali nemmeno per fotografare, sono riuscito a “rubare” letteralmente qualche scatto data la situazione, ho volutamente inserito anche quelle mosse, ma almeno rende l’idea del passaggio della gara.
hai perfettamente molta gente cerca di sciommiottare loroma loro sono venuti fuori da una durissima selezione
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