Agosto 2013

Agosto 2013

giovedì 11 agosto 2011

P.so Giovo e P.so Rombo



Nucleo centrale del carico della seconda settimana sono due giorni consecutivi con due lunghi con dislivello da fare a impegno medio/moderato.
Ho affrontato il P.so Giovo la prima volta nel 1998, ed ero con Antonio e Luca. Antonio è stato un pioniere delle Gfondo primi anni 90, allora non era nemmeno stato pensato il “prestigio”, mentre oggi è un tranquillo cicloturista, anche perché con quello che sono diventate queste manifestazioni rispetto ad allora, non si ritroverebbe più. Luca invece non pedala più, ma non era una “meteora”, ha pedalato tanti anni con costanza, e un giorno ha fatto la sua scelta; una volta scriverò delle meteore: quelle stelle che quasi improvvisamente si materializzano nel firmamento del ciclismo, e magari brillano per pochi anni con prestazione incredibili per poi tanto rapidamente tornare nell’anonimato del dimenticatoio.
In quegli anni senza i “google maps” e i vari “salite.ch”, da buoni appassionati di salite, si andava armati dell’atlante verde del touring e pagina per pagina si cercavano valli da esplorare e passi da scalare che poi venivano man mano depennati. Tante cose sono cambiate, ma lo spirito con cui continuo a pedalare è rimasto (per fortuna) vicino a quello di allora. A onor del vero quella volta eravamo andati in val Passiria per fare il P.so Rombo; ma eravamo giovani, e ci spaventammo per un cartello “salita vietava alle bici per galleria buia” su quest’ultima, e quindi ripiegammo sull’altra. Di questi tempi invece che siamo “meno” ingenui, leggendo un cartello del genere ci saremmo andati apposta…Oggi con Paolo, affrontiamo salita e discesa e salita e discesa su entrambi i passi. Insieme a noi c’è Barbara, forte ciclista trentina, reduce dal giro Dolomiti, dove si è ben classificata (quinta) partendo da una “dote” di 3000km da inizio stagione. Ha la fortuna di abitare sulla strada che da Fondo porta al P.so delle Palade, e da casa sua, in mezzo ai boschi domina tutta la val di Non, in pratica abita in una “cartolina”.
Lasciata l’auto a S.Martino in Passiria in un amen siamo a S.Leonardo e iniziamo con il Giovo. La giornata è stupenda e questa prima salita perfetta nella regolarità della pendenza (sono 20km al 7%) è terreno ideale per procedere al ritmo che mi era stato indicato. Tempo di un caffè in cima e via in discesa; è sempre un piacere avere Paolo come apripista (un vero maestro a disegnare le traiettorie e a piegare la bici), ma è giornata da traffico estivo su queste strade e complice qualche irregolarità nel manto stradale resa ancor più insidiosa dall’alternarsi di luce/ombra in alcuni tratti, e abbiamo quindi saggiamente optato per una andatura abbastanza controllata. Non sarà così alla prossima imminente Oezty, la GFondo austriaca di fine agosto di cui Paolo è esperto interprete (da 8h35 a 8h50 il timing di riferimento) in quel caso per fare il tempo, mi racconta che andrà affrontata con ben altro spirito e velocità! Tornati alla base si passa al Rombo che con i suoi 30km è davvero infinito, e rispetto al precedente assolutamente irregolare. Volendo proprio descriverlo diciamo che c’è primo tratto di 15km, che passato qualche km iniziale interlocutorio diventa abbastanza impegnativo da dopo Moso, quindi ci sono quasi 5km “quasi piatti” per recuperare, prima dell’ultimo balzo finale di altri 10km! Su una salita del genere procedere “regolari” come sulla precedente è più difficile, comunque completata anche questa, tempo di coprirsi, ri compattarci e torniamo alla base con qualcosa di più di 105km per 3315mt di salita. Come spesso capita quando ci si muove in auto per fare questi giri, non rimane molto tempo per il recupero, tra le quasi due ore di strada e due passi da fare sulle strade di montagna in questi periodi estivi per il rientro, quando siamo a casa è in fretta sera… tempo di cena e preparativi per il giro successivo, ed è già ora di dormire, domani si replica con un altro trasferimento per un altro bellissimo itinerario.

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