Agosto 2013

Agosto 2013

lunedì 29 luglio 2013

La Risoul Queyras



Questa manifestazione giunta alla 5à edizione è organizzata da Bernard forte ed appassionato ciclista francese conosciuto (e rivisto l’anno dopo) alla HR. L’inizio delle vacanze coincide con un primo periodo di pedalate finalmente su più giorni, e quindi colgo l’occasione per partecipare alla sua GF (cyclosportive in francese) di cui spesso e con entusiasmo ci aveva parlato. Ci troviamo nel Queyras poco distante dal confine, e il percorso di gara scelto in questa edizione per il lungo (diversi quelli del medio e corto che rimangono nella zona) è stato disegnato con un anello che scende dopo aver valicato il col de Vars nella vallata dell’Ubaye da percorrere tutta fino al lago di Serre Pocon, per poi risalire nella vallata della Durance fino a Guillestre completando il giro, e prima di affrontare l’ascesa finale a Risoul 1850. Quest’ultima è una salita che abbiamo conosciuto alla HR 2012, che quest’anno è stata percorsa nella tappa conclusiva del Delfinato, e che per il 2014 sarà arrivo di tappa del TdF con una frazione che partirà da Grenoble.
Sono giornate dal clima bollente, ieri appena arrivato nonostante i quasi 1000mt di quota la temperatura era oltre i 30°, e le previsioni per oggi sono di una bella giornata di sole, ma molto calda!
Sono circa 800 i partenti che si muovono dalla piana di Guillestre con una temperatura decisamente migliore (circa 16°) alle 8,15 in direzione delle Gorges du Guil; dopo soli 3km avviene la separazione del percorso lungo che affronta il Vars, salita ricca di storia che non ha bisogno di presentazioni, e passaggio obbligato della “Route des grand Alpes”. E’ una strada che conosco abbastanza bene avendola percorsa negli ultimi anni anche se in contesto diverso, al quinto giorno di una gara a tappe e quindi con un altro passo; scollinamento e velocissima discesa nell’Ubaye dove ci si ritrova in una decina, e per contrastare il forte vento contrario si inizia a girare con una buona lena, evitando le situazioni in cui due tirano e gli altri comodamente in scia “riposano”. La temperatura è ancora decente, e il ritmo si fa sempre più sostenuto, saranno quasi 50km percorsi a 43km/h di media fino all’inizio della seconda salita: il Col de Pontis che misura 5km alla media del 10% con tornanti stretti, pochi alberi e permette di guadagnare subito belle visuali sul lago sottostante, che data la velocità con cui si affronta c’è tutto il tempo di ammirare. Tra pause, rifornimenti e varie del gruppo rimane ben poco, e una volta scesi a Embrun siamo rimasti in due, e soprattutto la temperatura è salita a 32° con da percorrere un lungo tratto sui 20km tendenzialmente a salire per tornare a Guillestre. Ora il problema è l’acqua infatti data la situazione le borracce si svuotano in fretta, mentre il successivo rifornimento è ancora lontano. Si inizia a faticare. Finalmente come in un miraggio incontriamo una fontana dall’acqua freschissima, ma solo dopo 35’ di percorrenza a secco, decisamente un tempo troppo lungo senza bere in una giornata dalle condizioni climatiche così difficili. Riforniti dopo pochi km siamo ai piedi della salita finale, lunga e con il tratto più insidioso che inizia dopo circa 7km. Ora si pedala in un forno, la strada è completamente esposta e inoltre c’è un forte vento che asciuga immediatamente il sudore, ma il termometro è impietoso: 34° sarà la media registrata in questo tratto con una massima di 36°! A metà salita si spegne la luce, la borraccia di nuovo vuota, la bocca secca, le gambe non hanno più forza…. Raggiungere il traguardo diventa una vera e propria sofferenza!
Nonostante il finale è stata una buona giornata, con un bellissimo percorso con tre salite distribuite su 140km e 3100mt, per una prova “umana” (per es. con ingresso in griglia 20’ prima dello start, anche perché prima è inutile entrarci), corsa tra veri “amatori” come dovrebbe essere… nelle rare occasioni capitatemi gareggiare in Francia mi fa tornare indietro di 10/15anni, alle GF nostrane che erano ancora tali e non quello che inesorabilmente sono diventate. Ho già scritto troppe volte in proposito e non amo ripetermi.

Nessun commento:

Posta un commento