Agosto 2013

Agosto 2013

martedì 24 settembre 2013

HR Pyrenees tappa 6



Il viaggio riprende con la tappa 6 che affronta altre famose salite come Soulor e Aubisque; sulla carta è una tappa “facile” relativamente corta dal dislivello più contenuto rispetto alle precedenti, e con le salite concentrate nella prima parte. Se finora il meteo è stato ideale, oggi si parte con una tipica giornata dal clima Atlantico: grigia, umida, con nuvole basse, però almeno non piove! Dopo i saluti di rito delle autorità locali che ci hanno ospitato, pochi km a velocità controllata e siamo subito in salita e in gara, affrontando naturalmente “a tutta” il Col de Bordères; si tratta della ennesima ascesa irregolare con continui alternarsi di tratti di salita a % estremamente variabile, e inframmezzata anche da qualche breve tratto di discesa. Se i Pirenei sono temuti e rispettati pur non raggiungendo le quote delle Alpi e pur non avendo (tranne qualche eccezione) i classici “salitoni” over 20km, è anche per questa tipica “indecifrabilità” (unpredictable come ripetutoci sovente alla presentazione delle tappe per tutta la settimana ai briefing) e difficile interpretazione della loro pendenza. Non è solo una sensazione, ormai lo stiamo verificando continuamente: si riesce a fatica a trovare il rapporto giusto, e quando sembra di essersi assestati si incontra una variazione che obbliga e continui lavori di cambio e soprattutto tenendo sempre la gamba in tensione. Dopo la prima salita rapida discesa su Arrens e quindi l’accoppiata Soulor e Aubisque; purtroppo oltre alle nuvole compare anche la nebbia, c’è tanta umidità e quando si inizia il celebre tratto del “Cirque du Litor” che corre in costa fino al Col d’Aubisque non si vede letteralmente nulla: un vero peccato trattandosi di un percorso oltre che particolarmente suggestivo molto panoramico… allo stesso tempo però la nebbia dona alla tappa una ambientazione da ciclismo antico, da altri tempi. Dopo il Soulor la strada scende poco e poi corre quasi piatta per qualche km, per riprendere a salire con % facile fino all’ultimo Gpm della giornata. Quando lo raggiungiamo però non è per niente finita, anzi la discesa ci mette a dura prova: quando sarebbe il momento di rilassarsi e recuperare un poco dopo aver accumulato 1700mt di dislivello in 35km, bisogna fare uno sforzo extra di concentrazione sia per la tortuosità della traccia, e soprattutto per la difficoltà a vedere oltre poche decine di metri in quanto siamo completamente immersi in nuvole e nebbia.


[video gentilmente postato da Roberto, da notare che l'appannamento della telecamera durante la discesa era lo stesso identico che avevamo sulle lenti degli occhiali]

Dopo 18km sofferti siamo finalmente a Laruns, si forma un buon gruppo di circa 15 unità e mancano solo 45km a Pau di cui gli ultimi 12km fuori gara, ma ora iniziano le ulteriori sorprese. Per evitare la direttiva principale veniamo deviati su percorsi alternativi fatti di strade secondarie caratterizzate da continui mangia e bevi che ci faranno guadagnare altri 500mt di dislivello e soprattutto affrontati dal gruppo con continui strappi e allunghi, cosa che a questo punto della tappa e della settimana avrei evitato volentieri. Alla fine accolgo l’arrivo come una vera e propria liberazione, avrei quasi preferito fare una ulteriore salita ma al mio passo.



Tanto per rendere l’idea analizzando i files delle tappe, oggi ho prodotto dopo 6 giorni consecutivi per 3h15 di gara in 85km con circa qualcosa di più di 2200mt di dislivello, lo stesso IF e TSS della tappa 1 per 3h di gara con km e dislivello sovrapponibili, diciamo che per quelle che sono le mie potenzialità e tempo che riesco a dedicare alla bici, è un ottimo risultato di tenuta; “corridori” di gare a tappe si può diventare se ci si allena e prepara adeguatamente.

Infine con altri 12km di tranquillo trasferimento raggiungiamo Pau, dopo 4 sedi di tappa in località di villeggiatura, una vera e propria cittadina di 85mila abitanti ai piedi dei Pirenei.




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