Agosto 2013

Agosto 2013

martedì 1 ottobre 2013

HR Pyrenees tappa 7



La HR è nata sotto una buona stella, in tre edizioni da una settimana di tappe consecutive si sono registrati venti giorni di sole, quindi prima o poi per un fatto statistico una tappa con la pioggia doveva anche capitare. Succede alla ultima giornata a ridosso dell’Atlantico, e date le condizioni avverse gli organizzatori decidono per una riduzione della traccia, viene cancellato il primo colle in programma e del secondo rimasto viene neutralizzata la discesa per motivi di sicurezza (decisione molto saggia in quanto alla fine la stanchezza inizia a farsi sentire, e non è il caso di correre inutili rischi). L’ultima tappa è una giornata speciale: il gruppo è elettrico, c’è voglia di finire nel senso di completare il challenge, e non si nasconde tra tutti una eccitazione particolare. E’ una lunga giornata che inizia alle 7 (se non ci fosse stata la riduzione sarebbero state le 6) con partenza in bus da Pau e trasferimento fino ad Arrette da dove si parte ufficialmente. Si deve ricorrere per quanto possibile all’abbigliamento da pioggia (non esiste nemmeno tra i brand più tecnici e specifici qualcosa che impedisca di bagnarsi, inutile raccontarsi bugie) e il tempo che precede la partenza viene trascorso cercando di coprirsi come meglio possibile, scrutando il cielo grigio che alterna momenti di pausa a momenti di pioggia ancora lieve per fortuna. Una volta partiti per i primi 16 km a velocità controllata il meteo sembra tenere, poi inizia decisamente a piovere proprio in concomitanza del tratto crono. Affrontiamo il col d’Ahusquy ultima salita in programma con una strada stretta che nei primi 6km iniziali presenta rampe ripide spesso a doppia cifra, per poi diventare più facile nella seconda porzione. Non mi è mai piaciuto pedalare sotto la pioggia, e oggi non fa eccezione: tutto fradicio appena inizio la salita mi sento pesante con le gambe di legno, fatico e tenere il solito ritmo e cerco di arrivare alla fine, al rifornimento del Gpm prima possibile. Quindi scendiamo fuori gara per 10km


Ora per fortuna ha smesso di piovere e siamo pronti a riprendere la gara con gli ultimi 52km finali su percorso vallonato, ma meno irregolare della tappa di ieri. A Cambo les Bains finisce ufficialmente la HR cronometrata, è un momento molto emozionante: man mano che ci si ritrova tra “amici/avversari” di classifica ci si complimenta, si scambiano impressioni, abbracci, foto… c’è tanta giustificata soddisfazione! Quindi dopo la pausa pranzo si riparte procedendo in gruppo compatto, scortati a velocità controllata per altri 40km fino ad Anglet, proprio in riva all’oceano dove c’è la passerella finale!
Sono momenti difficili da descrivere, è come se l’adrenalina e la tensione accumulata in una settimana vissuta ad altissima intensità si liberasse tutta insieme lasciando ciascuno in uno stato di completo stordimento emotivo per la grande conquista personale… non si sente più la fatica e si prova solo un enorme appagamento!!!
Allo stesso tempo quasi contemporaneamente c’è un fondo di tristezza: la magica folle “corsa” è finita, sembra ieri che ci siamo trovati a Barcelona e invece la settimana è letteralmente volata, tra poco ci separeremo…e ognuno tornerà alla vita di tutti i giorni.



Dopo qualche ora trascorsa a re impacchettare le bici e a preparare i bagagli, cerimonia finale al casinò di Biarritz, ma proprio sul più bello insieme ad altri (che non hanno trovato una combinazione di volo soddisfacente per il rientro) dobbiamo lasciare la festa per prendere lo shutte di ritorno all’aeroporto di Barcellona dove arriviamo alle 7am di domenica, dopo 8ore di viaggio in cui è stato quasi impossibile dormire se non per brevi intervalli.
Una delle ultime immagini della HR che ricorderò a lungo è quella di un rider stremato che a metà del viaggio abbandona il sedile per sdraiasi a dormire per terra nel corridoio del pullman.

Nessun commento:

Posta un commento