Agosto 2013

Agosto 2013

lunedì 28 giugno 2010

GF Pantani 27 giugno 2010

La Gfondo inizia male, ma inizia male ben sei giorni prima: mi ammalo. Lo scorso weekend probabilmente prendo freddo in quella due giorni quasi autunnale (sì lo so che sono forse troppo magro, cosa confermata anche da una recente plicometria con 9% di massa grassa, che va bene per certe cose, ma non per altre) e mi ritrovo con un “bel” virus intestinale e relativa dissenteria, e fino a mercoledì sono davvero ko. Poi le cose vanno leggermente meglio, provo anche a uscire in bici giovedì, e sabato nel classico giro “pre-gara” da 2ore, ma sono debilitato e parecchio stanco, sarei pronto per una passeggiata lago con pausa caffè, e non sono certo nelle condizioni ideali per affrontare una prova del genere, soprattutto avendo un certo tipo di prestazione come obiettivo. Però dato che la prova fa parte di un circuito che voglio completare, ci vado ugualmente; ma si sa che in bici non si improvvisa nulla e allo stesso tempo che il nostro corpo ha i suoi tempi, peccato perché era la gara cui tenevo di più, e l’ultima prima della pausa estiva.
Gli amici esperti gfondisti di lungo corso che mi conoscono, e che conoscono bene la gara, mi aveva pronosticato un 6h50, che corrisponde (valutando le classifiche edizioni precedenti), grosso modo a classificarsi intorno alla 100esima posizione; questo era il celato a tutti, ma personale preciso obiettivo.

Non fa nemmeno troppo freddo alle 6am, quando si entra in griglia, siamo a 16° a 1180mt, la giornata si annuncia serena dopo le forti piogge dell’ultimo recente weekend. La partenza alle 7am è a velocità controllata fino a Edolo, (questa volta controllata davvero), e scendiamo a 30km/h di media in discreta sicurezza per 15km, anche perché la strada presenta causa lavori almeno tre restringimenti molto pericolosi. Poi iniziano le ostilità, (anche se il tempo gara trascorso è già di 30min), e si parte spediti verso Ponte di Legno. Sono 23km per 600mt di dislivello all’inizio del Gavia, e il gruppo in cui mi trovo, almeno fino a Vezza d’Oglio sale davvero forte. Poi per fortuna si rallenta e dopo il bivio Tonale inizia la prima grande salita della gara. Pochi km e inizio a pagare dazio, la pedalata è lenta, il ritmo non il solito che sono abituato e tenere, e anche se da strategia mi ero proposto di salire con il limitatore, sono salito invece come potevo; il tempo al tappeto Gpm è eloquente: 2h39 contro le 2h25 / 2h30 che servono per fare le 6h50! Gli intenti bellicosi/agonistici, (a prescindere dal discorso fisico comunque avevo provato ugualmente a fare “la gara”), finiscono qua; però la giornata è bella, il percorso comunque lungo, impegnativo e naturalmente si continua. La discesa successiva è entusiasmante, soprattutto da S.Caterina a Bormio, e dopo questa località si forma un gruppo molto numeroso, (saremo almeno in 150), e rapidamente si giunge a Mazzo. La media tenuta dal Gpm è di 43.5km/h per 55km percorsi! A questo punto arriva il Mortirolo e su questa salita, vado decisamente meglio che sulla prima. La strada è affollata da tanti concorrenti, e mentre procedo man mano raccolgo molti “fenomeni” dei primi km del Gavia, ne ho visti tanti che salivano a tutta, mentre adesso ciondolano zig-zagando per la già stretta carrareccia (strano perché il percorso medio comunque impone Gavia e Mortirolo, ma si sa che il sacro fuoco dell’agonismo gioca spesso brutti scherzi…). Sarà che l’ho recentemente provato, ma non mi spaventa, il tempo alla fine è in linea con quello che mi ero ripromesso, 1h14 (cioè +10min rispetto a settimana scorsa), e dopo il Gpm inizia il tratto in costa fino al primo passaggio alla Aprica. Quando ci arrivo sono a 6h gara, e quindi sempre a +15min di ritardo sul tempo previsto (diciamo che ho mantenuto il ritardo registrato sul Gavia), e data la situazione la voglia di fermarsi al medio è tanta; tutto sommato con il discorso di uno scarto possibile su 7 prove nella classifica a punti coppa lombardia non sarebbe successo nulla, ma avrei perso l’obiettivo di “finisher” dei lunghi cui tengo (che è un altro discorso), e quindi mi faccio (controvoglia) anche l’anello finale col S.Cristina. Naturalmente su questa ultima salita faccio tanta fatica, salgo per inerzia e sono superato da troppi ciclisti. Alla fine il tempo di scalata è di oltre 5min rispetto a quello previsto, ma ormai non conta niente, voglio solo finire e raggiungo in qualche modo il traguardo dove chiudo con una classifica che non mente: circa 20min di ritardo da quello che volevo e dietro altri 80 ciclisti. Vedremo poi con gli aggiornamenti della classifica di coppa se la fatica extra profusa sarà stata una buona scelta, infatti, in questa prova alcuni “lunghisti” ripiegano sul percorso medio (è consentito da regolamento) a prezzo di una copiosa decurtazione nel punteggio, ma per ora inutile fare considerazioni in tal senso, a risultati definitivi vedremo.
Che dire? Più di così data la situazione creatasi non potevo fare, dispiace perché la condizione era più che buona, e ci tenevo a far bene questa gara. Ma allo stesso tempo sono soddisfatto per essere arrivato a questo punto, infatti ora dopo 7 prove tutte completate (a prescindere da meteo e imprevisti) in quattro mesi, è venuto il momento di staccare con l’agonismo; la coppa lombardia avrà un’appendice a settembre con le due prove finali, ma ora è imperativo riposare.

Traccia gara

Di quello che ho in programma nei prossimi mesi scriverò prossimamente in un altro post dedicato in maniera specifica all’argomento.
Grazie a tutti per l’incoraggiamento e la “fedeltà” che avete nel leggermi.

3 commenti:

  1. Mi spiace che non hai potuto affrontare la gara in buone condizioni fisiche ... complimenti comunque ... il tuo a me sembra un ottimo risultato.

    Io sono soddisfattissima di aver finito il medio in poco più di otto ore ... e soprattutto di aver fatto il Mortirolo tutto in sella alla bici (pur avendo poggiato il piede a terra 4 o 5 volte).
    E domenica prossima Fauniera!!!

    Cristina

    RispondiElimina
  2. A volte le cose tentano di andare nella direzione opposta alla nostra, la tua forza di volontà ti ha permesso di andare nella direzione che ti eri prefissato portando a termine una gara durissima.
    Complimenti!

    RispondiElimina
  3. La prima cosa che ho chiesto a Silvia quando sono arrivato, è se avevi fatto il cambio borraccia... e sono stato ben felice di sentirmi dire di Si!
    Era più facile fermarsi al medio, ma hai tenuto duro... Grande! Vedrai che torniamo il prossimo anno e la rifacciamo alla grande!

    RispondiElimina