Agosto 2013

Agosto 2013

sabato 19 giugno 2010

Il Mortirolo


Avevo scritto che prima della GF Pantani avrei trovato il modo di provare il Mortirolo, e siccome in questo blog la parola scritta rimane, e non siamo al bar dove si può “sparare” quello che si vuole e poi la parola detta si disperde… forti del motto “verba volant scripta manent”, per una forma di coerenza mia e anche nei vostri confronti che mi leggete, vado a provare la salita! Sfrutto la mattina dal meteo ancora favorevole di un weekend in cui tutti i siti e i meteorologi sono orientati purtroppo su previsioni apocalittiche. Trasferimento fino a Chiuro. Tutti sappiamo che è uno sbattimento caricare la bici in auto, ma a volte basta poco per vincere la pigrizia, infatti in circa 110km e in 1h30 raggiungo la zona. In fondo è sufficiente un poco di elasticità e organizzazione, basta far coincidere il viaggio con il tempo della digestione colazione. Alle 9 sono in sella, e il programma prevede di provare la salita dopo aver fatto un adeguato dislivello, anche se non sarà di certo quello del Gavia della gara di settimana prossima. Dopo 5km di pianura affronto su suggerimento di Lele, la salita 1 fino al bivio Carona, la strada poi si collega con quella che scende dall’Aprica. Salita svolta regolarmente, un adeguato riscaldamento. Poi discesa fino al bivo per San Rocco (strada parallela ma che corre più in basso rispetto a quella del S.Cristina), e inizio salita 2. Non metto il link al profilo perché alquanto approssimativo, ve la descrivo. Si inizia con 1,4km al 6.5%, poi ci sono 600mt di discesa e poi 2,2km al 12.5% che sono il giusto riscaldamento per le successive rampe del Mortirolo. Dopo l’abitato di Piscina la strada si collega con quella che unisce Cologna a Trivigno, e in discesa apprezzo l’ottimo asfalto recentemente rifatto come spesso capita su una strada quando transita il Giro d’Italia. Quindi un po’ di pianura fino a Mazzo e qui, inizia la festa, finora ho già fatto 1300mt di salita! Il Mortirolo misura dal cartello ligneo di inzio salita al gpm, 1290mt dislivello in 11,8km e si divide in 3 segmenti ben definiti: i primi 2,65km “facili” al 9.4%, quindi da San Matteo al bivo Grosio i famosi 6km al 12%, e poi gli ultimi 3km al 9% che dopo aver fatto il tratto duro, vi sembreranno una liberazione. Sono salito come potevo nel tratto duro, come il rapporto che avevo, mi consentiva nei tratti davvero pendenti, ma a onor del vero bisogna dire che la salita concede momenti di recupero dove si può rifiatare. Personalmente oggi ho fatto fatica, non lo nego, ma nulla di paragonabile ai 6km corrispondenti a oltre il 14% dello Zoncolan che non danno tregua, lì si soffre davvero! Ho impiegato qualche secondo in più di 1h05’ (mio best time), ma settimana prossima dopo il Gavia come mi insegnano, sarebbe già un successo impiegare +10’ rispetto al tempo odierno. A questo punto inizia la strada in costa che porta via Trivigno fino all’Aprica. Si tratta di 29km tendenzialmente a scendere ma con 3 risalite per un totale di altri 240mt di dislivello. E’ un tratto da non sottovalutare, abbastanza tecnico e dal fondo non proprio ideale. Poi una volta giunti alla Aprica i lunghisti si faranno anche gli ultimi 6km del S.Cristina. Oggi invece scendo fino a Tresenda e da lì ritorno a Chiuro, in pianura ma con un vento contrario davvero forte (vento che portava nuvole nere cariche di acqua). Sono stati solo 9km, ma percorsi a solo 25km/h mentre i wattaggi che leggevo erano gli stessi come se procedessi in salita per rendere l’idea. Alla fine mi sono venuti 107km e 2900mt dislivello. Direi che va bene data la giornata, la salita affrontata e quanto manca alla GF Pantani. Rtengo che a -7giorni sia inutile oltre che controproducente, sottoporsi a sedute da fachiri come rapporto km e dislivello. Sono venuto a conoscenza di ciclisti che oggi si sarebbero sottoposti a una seduta degna di una randonnee in fatto di km e salita. Come i saggi maratoneti che la settimana prima non superano i 30km, allo stesso modo bisogna limitare lo sforzo e gestire le energie, li faremo poi domenica prossima 4400mt e 172km, e in quella occasione il corpo e lo spirito saranno adeguatamente sollecitati. Quelli che scelgono di caricare la settimana prima di una prova estrema mi ricordano certi compagni di liceo che a una settimana dalla maturità ingurgitavano litri di caffè, stando sui libri 20ore al giorno illudendosi di poter recuperare in poco tempo quanto non fatto in un anno. Il ciclismo è ancora uno sport dove la formica batte la cicala, e le prove importanti non si preparano la settima prima, ma sono il frutto di un lavoro che si è svolto nei mesi precedenti. Domenica quel che sarà sarà, accetterò serenamente qualsiasi responso crono, non ho nulla da rimproverami, mi sono preparato come meglio potevo. Ora nei giorni che mancano: adeguato scarico, importantissimo curare il riposo e studio/strategia della tattica di gara; è una cosa fondamentale, intesa come scegliere i punti dove alimentarsi, come e quanto mangiare, e i ritmi da tenere nei vari tratti e sulle varie salite per concludere adeguatamente la prova.

Traccia giro

foto giro

4 commenti:

  1. Sono certo che farai una gran Gara!

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  2. Grande Gabriele ... io il Mortirolo preferisco non vederlo fino alla gara :-)

    Cristina

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  3. bel giro, bel racconto, come sempre mi rendi partecipe.
    Ho visto le foto, sei tirato da far paura.
    Complimenti e in bocca al lupo per domenica.

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  4. complimenti, mi fa piacere che scrivi nel blog, tiferemo anche per te.....mi raccomando posta qualche foto. Salutoni.

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